Nonostante nel Lazio gli alunni con disabilità iscritti nell’anno scolastico 2014/2015 siano stati quasi 26.844, 3,2% del totale degli studenti della regione, gli istituti presentano numerose barriere che non li rendono inclusivi.
Tra queste l’assenza di segnali visivi, acustici e tattili per favorire la mobilità all’interno della scuola di alunni con disabilità sensoriali; la mancanza di percorsi interni ed esterni accessibili; la scarsa presenza di tecnologie informatiche per l’apprendimento.
Questa la fotografia scattata, su base dati Istat e Miur- Ufficio di statistica, da Exposanità, che si terrà a Bologna dal 18 al 21 maggio, dove sarà allestito un campo prove per testare le funzionalità delle sedie a rotelle più innovative, mentre all’interno di Horus Sport sarà possibile praticare dal vivo le discipline paralimpiche più diffuse. Sarà attivata una ludoteca attrezzata con giochi accessibili a tutti e verrà realizzata un’area riservata al turismo accessibile. Exposanità, ospiterà inoltre il Meeting Internazionale Iso, che dopo Gran Bretagna, Cina e Giappone, farà tappa a Bologna per parlare di standard Iso per carrozzine. Tornando ai dati si evince che, per quanto riguarda il grado di scuola in cui sono inseriti, il 12% degli alunni disabili laziali frequenta la scuola dell’infanzia, il 38% la scuola primaria, il 27% la scuola secondaria di I grado e il 23% la scuola secondaria di II grado.
L’incidenza più elevata di alunni con disabilità in Abruzzo (3,3%), Lazio (3,2%) e Liguria (3%) mentre la Basilicata (2%), la Calabria (2,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (2,1%) sono le regioni con il tasso più basso. Il sostegno gioca un ruolo chiave nell’integrazione. Nel Lazio, nell’anno 2014-2015, il rapporto tra numero di alunni con disabilità e posti per il sostegno è di 1,87, in linea con la media nazionale (1,85). Il rapporto è più basso nelle regioni del Sud Italia: in Molise viene affidato un incarico per il sostegno ogni 1,38 alunni con disabilità, in Calabria, uno ogni 1,49. Viceversa, il rapporto aumenta al Nord, dove spiccano Veneto (2,10) e Liguria (2,09). Le barriere tecnologiche: molte scuole non hanno postazioni informatiche ad hoc. All’interno del percorso di inclusione dello studente disabile nel progetto educativo della classe, la tecnologia ha il ruolo fondamentale di “facilitatore”. Secondo i dati elaborati da Exposanità su base Istat, nel Lazio il 24,7% delle scuole primarie e il 20,1% delle secondarie di I grado ancora non si è dotata di postazioni informatiche ad hoc. L’ideale sarebbe avere all’interno dell’aula stessa una postazione informatica con periferiche hardware speciali e programmi specifici per l’insegnamento, ma solo il 37,8% di scuole primarie e il 35,9% delle secondarie di primo grado hanno aule dotate di queste attrezzature. La maggior parte utilizza i laboratori già presenti: sono il 67,2% delle primarie e il 67% delle secondarie di primo grado.
Oltre al sostegno didattico, gli alunni con disabilità necessitano di servizi per il superamento delle barriere architettoniche. Se nel Lazio si registra una percentuale abbastanza alta di scuole che hanno scale a norma (83,7% di scuole primarie e 88,6% di secondarie di I grado) e servizi igienici a norma (82,1% di scuole primarie e 84,4% di secondarie di I grado), rimangono appannaggio di pochi istituti le mappe a rilievo e i segnali visivi, acustici e tattili che sono presenti in solo il 29,9% delle scuole primarie e nel 29% delle secondarie di I grado: un dato in linea con la media nazionale. Situazione leggermente migliore, seppur insufficiente, per quanto riguarda percorsi interni ed esterni facilmente accessibili: solo il 37,1% delle scuole primarie e il 38% di secondarie di I grado ne è dotata.