Quando si arriva in stazione con un bagaglio pesante, si spinge un bimbo in carrozzina o ci si sposta saltellando sulle stampelle con una gamba rotta, ci si pone il problema. Stiamo parlando di accessibilità, un argomento che non sempre riguarda solo «gli altri».
di Silvia Frau
Una condizione che, però, per molte persone, il 16,4% in Italia, secondo una recente indagine Europcar Doxa, è permanente, e diventa una discriminante nel momento di spostarsi. Sono persone con capacità motoria o sensoriale ridotta, con malattie croniche, anziani, famiglie numerose o con bambini piccoli. Grandi numeri, se pensiamo che sono coinvolte 4,6 milione di famiglie, circa 10 milioni di individui in Italia.
IL PREMIO
La Commissione Europea con l’European Disability Forum, per sensibilizzare i cittadini e le municipalità, ha creato l’Access city award, che premia la volontà, la capacità e gli sforzi fatti per garantire l’accessibilità dei centri abitati con più di 50mila abitanti. Un riconoscimento che nel 2016 si è aggiudicata Milano, anche in virtù delle energie messe in campo per facilitare la partecipazione a Expo; per il sito expofacile.it (che diventerà milanofacile.it) e per gli ambiziosi piani per il futuro.
L’accesso alle informazioni, ovvero la possibilità di spostamenti e parcheggi, l’assistenza sanitaria, i percorsi e le visite agevolate, nonché la presenza di strutture ricettive e ristoranti, è fondamentale per l’organizzazione di un viaggio. In quest’ottica ha preparato 10 itinerari un’altra città sotto i riflettori: Mantova, capitale italiana della cultura 2016. Sono sul sito www.turismo.mantova.it e sono scaricabili, ma bisogna andarli a cercare negli approfondimenti. Dalla «capitale» italiana a quella europea 2019: Matera (www.matera-basilicata2019.it). Malgrado le difficoltà oggettive della zona dei Sassi – un saliscendi si stradine in pendenza, scale di pietra e luoghi scavati nella roccia -, si stanno studiando soluzioni per aiutare chi ha ridotta mobilità, mentre già funziona il percorso gestito dall’Ente Parco per i non vedenti.
IN BRAILLE
Tra i percorsi sensoriali eccelle, in Sicilia, la segnaletica dei monumenti in braille realizzata nel delizioso borgo di Erice, dove però, per le caratteristiche del territorio, è difficile spostarsi. Ha trovato, invece, una soluzione all’avanguardia Brescia, per permettere di visitare a tutti un luogo che sarebbe sembrato inaccessibile, la IV cella del Capitolium (del I secolo a. C.), aperta al pubblico lo scorso maggio: c’è un ascensore a scomparsa. Nel vicino Museo di Santa Giulia, poi, sono organizzate visite per persone cieche e ipovedenti (con esperienze percettive plurisensoriali, come modellini in 3d) o visite tematiche nella lingua dei segni (LIS). A proposito di patrimonio culturale, è molto interessante il progetto della Spagna, appena presentato alla Fiera del Turismo di Madrid, che mette in rete le 15 città patrimonio dell’Umanità Unesco, realizzando un sito e una APP (www.ciudadespatrimonioaccesibles.org).
Ma la cultura è anche poter assistere a uno spettacolo. E’ proprio questo uno degli asset che ha fatto classificare al terzo posto degli awards 2016 Tolosa, in Francia. Ha saputo integrare gli eventi culturali con descrizioni audio e programmi stampati con caratteri grandi o in braille, esempio di inclusione che ha significato sociale, culturale e riabilitativo. Come lo è, più in generale, permettere alle persone di uscire e muoversi in modo indipendente. Ed è questo secondo aspetto che è valso, alla «città rosa» la (nuova) menzione speciale sulle «smart city»: il trasporto pubblico è al 100% accessibile e l’innovazione tecnologica dei servizi urbani, per informazione e comunicazione, è attenta alle esigenze di tutti. Uno sforzo fatto anche nella cittadina di Erfurt, in Germania, molto accogliente per chi ha speciali esigenze: alle persone con mobilità fisica ridotta ha adattato il tram turistico storico e, nel parco cittadino, ha creato un percorso vita per disabili, con segnaletica tattile.
IL SOLITO NORD
In Svizzera, si esce dalle città – ma con collegamenti ai centri urbani con servizi integrati di bus e treni – per percorrere i 67 sentieri (460 km totali) per individui con mobilità ridotta realizzati da SvizzeraMobile (www.svizzeramobile.ch). E a Vienna, che è davvero accessibile, ci si sposta senza problemi, sia per mezzi pubblici sia nei musei, coadiuvati da una brochure scaricabile off-line (www.wien.info). Dato che gli italiani dicono di avere più fiducia nei trasporti aerei che nei treni, si può pensare di fare un salto oltreoceano. A New York (nycgo.com/accessibility), bisogna mettere in conto di spostarsi in superficie – la metropolitana risulta difficile – ma vi accoglieranno con il sorriso in musei, fondazioni e in tutti gli spettacoli di Broadway.