Laura Ribaldone, sorda dalla nascita, ha scritto una lettera-appello indirizzata ai rappresentanti del Governo affinché si mobilitino per normare e diffondere l’impiego di mascherine trasparenti, fondamentali per chi non sente e comunica leggendo il labiale.
Scritto da: FRANCESCO BEVILACQUA
Per chi non può sentire, vedere la bocca di chi parla è fondamentale. Inutile dire che in un periodo storico in cui la stragrande maggioranza delle persone con cui abbiamo a che fare indossa una mascherina che copre la parte inferiore del viso, i sordi vivono un momento di ulteriore, grandissima difficoltà, che però può essere in gran parte risolta grazie un accorgimento: l’utilizzo di mascherine trasparenti. Ed è proprio ciò che chiede Laura Ribaldone.
Per tutti Lalla, l’autrice di questa iniziativa è nata sorda e protesizzata. Vive a Solero, un paesino in provincia di Alessandria, è impiegata presso una ditta di e-commerce e fuori dal lavoro è insegnante e Ambasciatrice di Yoga della Risata. L’abbiamo intervistata per capire meglio i contenuti della sua proposta e per farci spiegare i problemi che sta affrontando lei e chi, come lei, è sordo.
Vuoi cambiare la situazione della disabilità in italia?
Puoi raccontarci quali sono le difficoltà che tu e chi si trova nella tua condizione si sta trovando ad fronteggiare?
Stiamo vivendo tempi difficili a causa del Covid-19 e, come stabilito da un decreto della Presidenza del Consiglio a tutela della nostra salute, c’è obbligo delle mascherine e del distanziamento. Per noi sordi le mascherine rappresentano una difficoltà enorme, in quanto sono “totali”, cioè che coprono completamente la bocca togliendo la possibilità di leggere il labiale.
Quindi ci troviamo di fronte alla mancanza di comunicazione e, molto spesso purtroppo, alla mancanza di collaborazione da parte degli udenti nell’andare incontro alle difficoltà dei disabili sordi. Tanto per fare un esempio, qualche settimana fa rientrando da Bari all’aeroporto di Caselle (Torino) avevo bisogno di un’informazione e mi sono rivolta alla postazione della Croce Rossa, certa che sarebbe andata incontro alle mie difficoltà uditive; tuttavia, nonostante la volontaria con cui interloquivo fosse protetta dalla distanza e dal plexiglas, si è rifiutata di togliere la mascherina quando le ho chiesto di farlo per poter leggere il suo labiale e ha continuato a parlare. Io gentilmente le avevo ribadito che sono sorda e che chiedevo aiuto, ma purtroppo non è venuta incontro alle mie difficoltà. La stessa cosa è successa presso il negozio di un grande centro commerciale in provincia di Alessandria.
Quindi io mi sono trovata in difficoltà di comunicazione, che per noi sordi è fondamentale, poiché se viene a mancare vengono meno anche i nostri diritti di affrontare la vita quotidiana.
Quali sono i contenuti della lettera che hai inviato ai rappresentanti del Governo?
Ho inviato una e-mail al Presidente del Consiglio, al Ministro della Sanità e al Presidente della Repubblica – ovviamente senza ottenere risposta – per chiedere che le mascherine trasparenti siano messe a norma rese obbligatorie per tutti gli udenti, in particolar modo nei pubblici servizi come ospedali, negozi, centri commerciali, nelle scuole, tra le forze dell’ordine, in uffici pubblici e privati e possibilmente anche per i comuni cittadini.
Qual è la normativa attuale riguardo alle mascherine trasparenti?
Purtroppo riguardo alle mascherine trasparenti non esistono norme specifiche ed è proprio per questo che rivolgo un appello davvero urgente.
Per quanto riguarda l’assistenza telefonica, quali potrebbero essere le alternative per chi non può sentire?
L’assistenza telefonica è un altro grande problema, soprattutto per ciò che riguarda i numeri verdi di emergenza e/o di assistenza per servizi pubblici come banche o poste – ad esempio per bloccare una carta in caso di furto e smarrimento –, ma anche Croce Rossa, Protezione Civile e altri servizi fondamentali. Noi sordi non siamo in grado di telefonare perché non sentiamo, quindi è necessario mettere a disposizione dei numeri di emergenza accessibili a noi in forma di messaggio (SMS). È vero che esistono alcune app, ma se una persona sorda si sente male non credo che trovi la forza e la lucidità di andare a cercare l’applicazione giusta sul telefono.
Ritieni che, come in molti altri contesti, anche rispetto al rapporto con i sordi il covid non abbia fatto altro che portare alla luce problemi già esistenti da tempo e radicati nella nostra società?
Sicuramente questi problemi esistono da tempo, ma in questo periodo – anche a causa delle restrizioni – i problemi dei sordi si aggravano ulteriormente, in quanto si va a ledere i diritti dei sordi alla vita, creando maggiore frustrazione e maggiore emarginazione dalla vita sociale. Le mascherine trasparenti servono agli udenti per comunicare con i sordi, in modo tale che questi ultimi possano leggere il labiale. Ecco, in questo contesto possiamo essere integrati nella società.