Ieri la riunione del Cts: ordinati 2 milioni di banchi, arriveranno dall’8 settembre. Tre pilastri da seguire: distanziamento, mascherina, igiene
L’obiettivo di “garantire quanto prima in tutte le scuole il necessario distanziamento interpersonale” è stato ribadito nella riunione di ieri del Comitato tecnico scientifico che ha sottolineato: “la ripartenza di tutte le scuole il prossimo 14 settembre rappresenta una priorità assoluta per il Paese”. L’orientamento, comunica il comitato, è quello di mantenere la mascherina indossata a scuola, tranne che durante le attività di educazione fisica e nel corso delle interrogazioni.
“Questa malattia ha imposto tre pilastri: il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene. Sono indiscutibili e saranno validi per il mondo scolastico”, ha detto Miozzo del Cts. “Sopra i sei anni – ha aggiunto – sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari, come l’uso se c’è un ragazzo non udente in classe, l’interrogazione, momenti del contesto locale che saranno valutati. L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus”. Così il Comitato tecnico-scientifico, che aggiunge: “Si è lavorato per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale, i quali saranno chiamati assieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali a garantire ottimale supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da Sars-CoV-2 e dei loro contatti”.
Questione banchi: ne sono stati ordinati oltre 2 milioni ma, sottolinea il comitato, non hanno nulla a che fare con la richiesta del distanziamento. Sarebbero invece il risultato di una volontà di rinnovare il parco delle attrezzature delle scuole. In 173 mila casi sono state richieste sedie ma non banchi. Rispetto alla loro distribuzione, il comitato comunica che arriveranno a partire dall’8 settembre e la loro distribuzione sarà ultimata a ottobre in tutta Italia.
Cosa accadrà se si verificheranno casi a scuola? “E’ sicuro che ci saranno dei casi nelle scuole. Se si dovesse verificare un caso non vorrà dire chiudere le scuole, vorrà dire esaminare il contesto di volta in volta e, se necessario, mettere in quarantena una classe o l’intera scuola: questo sarà discusso di volta in volta con le autorità sanitarie locali”.