Tarantino:«Lingua dei segni per una società più inclusiva»

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Massa-Carrara – Si è concluso in questi giorni, sospeso per l’emergenza Covid, il corso per la Lis, la lingua dei segni, ideato da Sandro Scuto, Lia Bedini e Sara Tognini organizzato da Confimprese. Soddisfatto il presidente Daniele Tarantino: “Abbiamo messo in piedi un corso importante – osserva -. Un corso che purtroppo non è riconosciuto ma si spera che a livello istituzionale aumenti l’attenzione e la sensibilità verso questa materia. Il corso riprenderà a settembre”.

“La Lis è la lingua dei segni e viene utilizzata principalmente dalle persone sorde ma non è uno strumento esclusivo di questa categoria – spiega Sandro Scuto – . Anche le persone udenti possono far parte della comunità sorda, partecipando attivamente alla vita quotidiana e utilizzando la lingua dei segni per lavorare, studiare e comunicare con le persone sorde. L’obiettivo è allargare la conoscenza della Lis per aiutare le persone in difficoltà. Infatti abbiamo avuto una trentina di iscritti, non necessariamente persone sorde”.
E per il presidente Tarantino “non è corretto circoscrivere la lingua dei segni alle sole persone che hanno purtroppo problemi di udito. Deve essere una lingua di tutti e per tutti, un messaggio importante da condividere soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria Covid-19. I sordi non devono sentirsi isolati ma parte della società”.

Il progetto è stato sostenuto da don Lorenzo Corradini; dal presidente Csi, Diego Vitale; da Matteo Veroni di Dicra e da Confimpresa. Ha avuto la solidarietà delle associazioni culturali San Domenichino con l’avvocato Giacomo Bugliani, Massa con te con Pier Giuseppe Cagetti, Antica Massa con Sara Tognini, Ufficio diocesano Massa Carrara Pontremoli con Valter Fiani, Mondadori di Massa e di Carrara.

 

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