Mascherine trasparenti e ‘lingua dei segni’

Afas, importante ruolo sociale delle farmacie pubbliche con l’attenzione ai non udenti e alle categorie più deboli

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Sempre in prima linea nell’interpretare il ruolo di ‘farmacia sociale’, ora Afas si impegna in un progetto in linea con la propria mission: quello di utilizzare mascherine trasparenti per persone non udenti e avviare corsi di lingua dei segni per i propri farmacisti.

L’iniziativa di Afas è transitata anche dal Comune di Perugia all’interno dei lavori della IV Commissione Consiliare Cultura, ai quali ha partecipato in prima persona il direttore generale Raimondo Cerquiglini con Clarissa Bartolini, insieme all’interprete Claudia Guarino, rappresentanti dei non udenti umbri, con i quali sono stati presi contatti per l’organizzazione dei corsi.

“In un periodo in cui le persone non udenti sono fortemente penalizzate dall’utilizzo delle mascherine che nascondono le labbra degli interlocutori – è stato detto –, l’utilizzo delle mascherine trasparenti permette di aiutare la lettura del labiale e facilita la comunicazione con i non udenti, che in Umbria sono circa settecento. “L’iniziativa – spiega da parte sua il presidente Antonio D’Acunto – è pienamente in linea con la vocazione di Afas, da sempre vicina innanzitutto alle fasce deboli della popolazionei”.

“Abbiamo ha già provveduto ad acquistare le mascherine trasparenti per metterle a disposizione sia dei nostri dipendenti, sia in vendita all’utenza”, racconta lo stesso direttore Cerquiglini. “Già dall’anno scorso abbiamo avviato contatti finalizzati a organizzare corsi di apprendimento della lingua dei segni per i farmacisti, un percorso lungo che richiede anche tre anni di studio per essere perfezionato”.

Le mascherine saranno fornite da un’azienda tessile del territorio che si è riconvertita proprio durante il lockdown.

 

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