Un imprenditore del paese ha regalato le mascherine alle famiglie con persone ipoudenti

... e ai negozianti di Agna, per rendere più semplici le relazioni in questo periodo

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Il sindaco Piva mostra le mascherine ideate da Alex Piatto e donate alla comunità di Agna

Le hanno già ribattezzate le “mascherine del sorriso”, hanno fatto la loro comparsa di recente su iniziativa di un imprenditore di Agna, Alex Piatto, il quale ha riconvertito la sua attività tessile e si è messo a produrre mascherine, ma con un’attenzione in più, rivolta a chi, trovandosi di fronte un volto parzialmente coperto, non è in grado di leggere le labbra.

Quindi ha ideato delle mascherine con una finestrella trasparente all’altezza della bocca, grazie alla quale è possibile comunicare ma anche lasciar trapelare un sorriso. Alcune decine di queste speciali mascherine sono state consegnate da Piatto, titolare della “The Store Srl” che ha sede in paese, al sindaco Gianluca Piva, affinché fossero distribuite ad alcune famiglie con persone sorde o ipoudenti e ai commercianti del paese, i quali possono servire più agevolmente le persone che devono leggere le labbra e, allo stesso tempo, regalare un sorriso a tutti i clienti.

Le mascherine del sorriso, parla il sindaco di Agna

“Un grande gesto di generosità ma non l’unico – sottolinea il sindaco Gianluca Piva – da parte della famiglia Piatto, che ci ha donato anche 2.500 mascherine in stoffa in doppio tessuto con una membrana che le rende impermeabili, lavabili e sterilizzabili, quindi utilizzabili più volte. Ne abbiamo consegnate due per ciascuna famiglia di Agna e della frazione Frapiero. Alex ha pensato anche alle persone che hanno problemi di udito e che in questo periodo si trovano in ulteriore difficoltà, soprattutto quando devono comunicare con i familiari ma anche quando vanno a fare la spesa. Così abbiamo donato le mascherine ai nostri negozianti, in modo che le possano indossare nel caso si presentasse qualche cliente sordo o ipoudente oppure quando vorranno accogliere con un sorriso anche gli altri clienti”.

Le due aziende della famiglia Piatto, come altre del settore, hanno decido di riconvertire la produzione all’inizio dell’emergenza.

“Abbiamo ideato una mascherina lavabile e riutilizzabile in tessuto, trattata con uno specifico prodotto antibatterico che si riattiva con il calore del ferro da stiro. Le mascherine monouso infatti non potranno essere di largo consumo sia per un motivo di costi che di impatto ambientale. Anche la mascherina con la finestrella trasparente è lavabile e permette appunto di comunicare. Abbiamo confezionato anche dei camici medici in tessuto non tessuto, in accordo con Prada, nostro partner che le ha donate ai medici toscani”.

 

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