Olbia, 5 maggio 2020 – Con la cosiddetta Fase 2, partita il 4 maggio, c’è una maggiore libertà negli spostamenti, che dovranno comunque avvenire con l’utilizzo della mascherina secondo le regole prescritte dal Dpcm del 26 aprile e dall’ordinanza del 2 maggio del presidente della Regione Sardegna, nonché dall’ordinanza del sindaco di Olbia.

Una protezione, la mascherina, che sarà una barriera per i sordi, abituati a leggere il labiale della persona con la quale comunicano, dato che non tutti conoscono la lingua dei segni (LIS). Sul web girano, ormai da giorni, modelli di mascherine in tessuto non tessuto (tnt) con una parte centrale in plastica trasparente, con le quali è possibile vedere la bocca.

Da qui, parte l’iniziativa di tre amici che ha un obiettivo ambizioso: creare le apposite mascherine. I protagonisti di questa storia di solidarietà sono l’olbiese, sorda dalla nascita, Ilaria Muresu; Ivan Lombardi, studente di Informatica di Milano e Sara Succurro studentessa di Giurisprudenza di Cosenza, anche lei non udente.

Ilaria Muresu

Tre ragazzi distanti geograficamente ma con un grande cuore in comune che hanno deciso di mettersi a disposizione degli altri predisponendo una raccolta fondi apposita con la quale verrà finanziato il confezionamento delle mascherine.

Una volta che la creazione delle particolari mascherine con la “finestra” sarà ultimata, queste verranno regalate dai tre ragazzi nelle varie parti d’Italia in cui risiedono e destinate a tutte quelle persone che staranno a stretto contatto con persone sorde e nei luoghi pubblici.

Per la creazione delle mascherine, i tre amici, hanno ideato una raccolta fondi, visibile su Facebook. Chiunque abbia il piacere di contribuire, anche solo con un piccolo gesto, farà un grande atto di solidarietà.

 

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