Sono mascherine protettive fashion, trasparenti o in materiali green, diverse da quelle conosciute durante questo periodo, ma allo stesso tempo sicure, certificate, confortevoli ed efficaci
In questi mesi sono state sequestrate decine di milioni di mascherine dalla Guardia di Finanza in tutta Italia, perché prodotte e vendute in maniera illegale o con marchi falsificati o certificazioni non a norma. Molte aziende hanno convertito le linee produttive per aumentare la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale per venire incontro alle necessità dei cittadini e della Protezione Civile.
Qualcuno ha approfittato della pandemia da COVID-19 per fare business, qualcun altro è stato più corretto, pensando più ad una missione che agli affari. Qualcuno ha anche pensato alle esigenze dei più piccoli o di alcune disabilità o persino all’ambiente.
Se le mascherine in pochissimo tempo sono diventate un elemento indispensabile per la nostra vita, perché non trasformarle in un elemento glamour ed indispensabile (almeno in questa fase)?
Mascherine in bambù
A Firenze, l’azienda Innbamboo®, specializzata in foulard, borse e scarpe in fibra di bambù, durante l’emergenza COVID-19 ha convertito la produzione, trasformando centinaia di metri lineari di bambù in mascherine che sono state distribuite a livello nazionale gratuitamente.
Da questa iniziativa, l’azienda, fondata nel 2013 da due imprenditori del settore tessile che hanno investito nel “made in Italy” e nella sostenibilità usando solo materiali 100% green, ha creato una nuova linea di lavorazione artigianale: la Bamboo Masque®
Si tratta di mascherine ad uso civile in tessuto misto di lino e bambù, conciliando igiene, comfort ed eleganza. È idrorepellente, assicura filtraggio e protezione, è fresca e comoda, è antibatterica, lavabile e si può igienizzare con sistemi naturali, per esempio con l’uso del vapore durante la stiratura. Disponibile in 3 dimensioni, è anche decorata: si può scegliere tra oltre 450 fantasie e immagini.
La mascherina “all-in-one”
La mascherina protettiva YourMask, invece, copre il viso senza nasconderlo, utilizzando materiali confortevoli e green.
La YourMask, prodotta da Italica Tech con la collaborazione di altre due aziende marchigiane, la Sace Components e la Retail Modeling, è in grado di filtrare polveri, particelle, batteri e virus grazie ad un filtro intercambiabile. Può essere utilizzata in qualsiasi ambito lavorativo, compreso quello sanitario.
Il “corpo respiratore” è in morbido materiale tecnico asettico, sterilizzabile, lavabile in lavastoviglie e al 100% riciclabile. Ha una guarnizione comfort in “Med M”, ovvero un elastomero termoplastico a base stirenica, per aderire perfettamente al viso. Gli elastici sono ergonomici per assicurare il comfort dietro alle orecchie anche se indossata a lungo. Ha inoltre un trattamento antibatterico, mentre alcuni componenti, quali elastici, guarnizione e porta filtro, sono disponibili in diversi colori da acquistare separatamente. Due i filtri disponibili: in “Polybiotech”, materiale al 100% in poliestere riciclato e biodegradabile al 97%, tessuto in maglia con trama particolare, smerigliato internamente e poi compattato con termofissaggio, subisce un trattamento antibatterico e antigoccia, è certificato in quanto ha superato i test UNI EN 14683, ed è utilizzabile fino a 15 giorni; in “TNT” (Tessuto Non Tessuto) stratificato, idrorepellente, ad altissima traspirabilità e filtrazione, ma assolutamente monouso.
La mascherina YourMask a breve avrà la certificazione come Chirurgica tipo IIR e DPI tipo FFP2 senza valvola e sarà distribuita in una vasta rete di negozi specializzati, supermercati e parafarmacie.
Mascherine per i sordi
Un’altra tipologia di mascherina di cui si è sentito parlare nelle scorse settimane è quella che permette ai sordi di poter leggere le labbra. L’idea è nata ad una 21enne americana, Ashley Lawrence, che studia alla Eastern Kentucky University per diventare assistente alla comunicazione delle persone sorde. Ha realizzato in casa una mascherina composta in parte da un foglio trasparente che permette di leggere la bocca. L’idea è così piaciuta che è partita una raccolta fondi online. La notizia è giunta anche in Italia dove alcune realtà imprenditoriali, da Nord a Sud, hanno creduto in questo progetto. Si sta già pensando di migliorarla con una valvola anticondensa.
Tante proposte importanti per alleviare l’assenza di contatto fisico e l’anonimato del volto, quella necessità umana di contatto visivo e tattile per conoscere e imparare immediatamente, quel tocco che gli italiani hanno elevato a status sociale oltreché naturale, quella nostra dirompente espansività, apprezzata da molti, che il COVID-19 ci sta così pesantemente negando.