di Gianpaolo Annese
Modena, 26 gennaio 2023 – Salutano i pazienti, fanno un inchino elegantissimo, parlano, ascoltano, li intrattengono attraverso elaborate danze Tai Chi. Hanno riscosso parecchia simpatia oggi pomeriggio Gino e Ugo, così si chiamano i due robot, protagonisti del convegno di oggi pomeriggio in Camera di commercio sull’impiego di umanoidi nelle strutture ospedaliere per l’accoglienza delle persone con autismo e disabilità intellettive.
Un progetto di collaborazione tra famiglie e sanità organizzato dall’associazione Aut aut Modena Aps, Cardiologia-priogramma Pascia e il Tortellante. “I robot – hanno spiegato nel corso dei lavori – possono supportare i bambini e gli adulti con autismo nel riconoscimento delle emozioni, migliorando ad esempio la capacità di espressione facciale. È stato pure osservato che l’utilizzo di robot simil umani può incentivare la condivisione e la comunicazione, portare al miglioramento della comprensione delle interazioni verbali e non, come il contatto visivo o i gesti come indicare, etichettare o toccare”.
A spiegare il progetto tra gli altri sono stati la cardiologa Maria Grazia Modena di Cardiologia, Erika Coppelli del Tortellante, Andrea Lipparini di Aut Aut, Pietro Alberti, ingegnere elettronico esperto di robotica educativa di CompuStore Academy. “Essendo ben conosciuto che i percorsi ospedalieri per le persone con autismo, bambini e adulti, possono mettere in serie difficoltà operatori sanitari e famigliari, oltre che la stessa struttura sanitaria, l’obbiettivo del progetto è anche quello di ampliare nel tempo le aree ospedaliere disponibili ad essere coinvolte in questo programma”.
E d’altronde l’utilizzo dei due robot intende “essere indirizzata non solo all’accoglienza e alla predisposizione e attuazione dei percorsi diagnostici e di cura dei bambini e adulti con disturbi dello spettro autistico, ma anche delle persone con disabilità intellettive che in comune con l’autismo possono condividere difficoltà nel linguaggio, nella comprensione e nel comportamento”.