TRIESTE, 07 DIC – “Tra medici e pazienti comunicare bene è già una terapia”.
Lo aveva ribadito il noto oncologo Umberto Veronesi su un diffuso settimanale nel 2008. “Il linguaggio deve essere semplice e chiaro”, scriveva, aggiungendo che ” non sono i paroloni tecnici a donare prestigio, anzi…”.
Ma se questi concetti sono ormai universalmente riconosciuti, ovvero se una buona comunicazione è il presupposto della alleanza terapeutica tra medico e paziente, per le persone affette da sordità le difficoltà di rapportarsi con gli operatori sanitari rappresentano ancora un ostacolo impervio, che può riflettersi anche sulle iniziative volte a favorire la prevenzione. Per contribuire a superare questo gap, che può impattare sulle condizioni di salute, è scesa in campo Lilt Trieste.
Con la presidente Sandra Dudine, la consigliera Marina Bortul, responsabile della Breast Unit di Asugi, e Carla Dellach, referente per Asugi degli screening della mammella e del colon retto, la Lilt ha partecipato a un incontro informativo sull’importanza della prevenzione oncologica promosso dalla sezione di Trieste dell’ENS – Ente Nazionale Sordi. L’iniziativa è stata fortemente voluta dai famigliari di Daniela Pisani, socia attiva dell’ENS, venuta a mancare per un cancro al seno sottovalutato, forse anche perché non udente.
“Di fronte ai vertici regionale e provinciale dell’Ente, a tanti associati e all’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, Carlo Grilli, abbiamo parlato in particolare di prevenzione del carcinoma della mammella e del modello di presa in carico garantito dalla Breast Unit, il tutto rigorosamente tradotto nella lingua dei segni”, spiega la presidente Sandra Dudine. (ANSA).