Impianti di amplificazione per favorire l’ascolto da parte delle persone ipoudenti o ipoudenti-non vedenti sono stati installati in tutta l’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia. Il piano di magnetizzazione riguarda gran parte degli sportelli aperti al pubblico nei sei Distretti sanitari e Ospedali del territorio e punta al superamento delle barriere di comunicazione nei luoghi pubblici.
Il progetto è stato di recente portato a compimento dalla Regione Emilia-Romagna per il tramite dell’AUSL di Reggio Emilia. Porterà beneficio agli ipo udenti, ma anche agli ipoudenti-non vedenti che non potrebbero trarre giovamento da eventuale sottotitolazione o interpretariato dei segni in particolar modo in luoghi pubblici.
Le persone con problemi di udito spesso faticano a partecipare pienamente alle attività della collettività per difficoltà di comunicazione e incomprensioni che talvolta si vengono a creare nei luoghi pubblici. Ciò favorisce l’isolamento e il senso di inadeguatezza dei soggetti che ne soffrono. La popolazione affetta da ipoacusia è eterogenea rispetto all’età, alle condizioni economiche e anche per il livello di gravità del problema, pertanto per sostenere una tale diversità occorre che vengano prese in considerazione diverse tipologie di sostegno. La tecnologia che è stata installata presso gli sportelli e i front office Ausl va proprio nella direzione dell’aiutare le persone affette da questo tipo di deficit a usufruire dei servizi come tutti gli altri cittadini. La tecnica scelta è il sistema loop a induzione magnetica in grado di rendere accessibile la comunicazione a persone con ipoacusia che utilizzano una protesi convenzionale o impianto cocleare.
Tale sistema indirizza il suono direttamente a chi è dotato di apparecchio acustico permettendo di percepire distintamente il suono privo di rumori di fondo e pertanto migliorando l’intellegibilità del parlato. Il funzionamento del loop a induzione si basa su un principio dell’elettronica: una corrente elettrica viene amplificata e passata in un filo disposto ad anello. Questa operazione genera un campo magnetico intorno alla zona del filo. Quando un secondo filo viene collocato nel campo operativo del primo si produce in esso una corrente elettrica identica che può essere amplificata e trasformata in un duplicato del segnale. All’interno della protesi la piccola bobina magnetica raccoglie il segnale del campo magnetico amplificandolo e inviandolo all’orecchio della persona.
Tale sistema che viene di frequente predisposto in aule universitarie, teatri, sedi di concerti, uffici postali e attrazioni turistiche è ora presente in Ausl. Sono in totale 84 i nuovi impianti predisposti tra portinerie, sportelli Cup, Saub, sportelli di Accettazione, distribuzione farmaci e Pronto soccorso.
“Grande è la soddisfazione per avere portato a casa questo progetto – spiega il dottor Giovanni Bianchin – responsabile di Audiologia e Otochirurgia dell’Ausl di Reggio e coordinatore del tavolo regionale per le disabilità uditive – frutto di una partecipazione, per conto della Regione Emilia-Romagna, a un bando nazionale sull’abbattimento delle barriere comunicative. Barriere con cui i cittadini deboli di udito si confrontano quotidianamente e che la pandemia (mascherine, divisori trasparenti, distanziamento) non ha fatto che accentuare. Questo sistema, con un campo magnetico inferiore al terrestre e pertanto assolutamente innocuo, è sempre attivo nei luoghi preposti (indicati da un simbolo internazionale – orecchio barrato), condizione questa che evita di enfatizzare la disabilità del soggetto. I nuovi impianti a disposizione semplificano enormemente l’uso attivandosi direttamente sulle protesi acustiche dell’utente con miglioramento drastico della comunicazione in situazioni in cui un errore di data, orario, sede o altro potrebbe determinare a cascata notevoli disagi”.