- Quattro Italiani su 10 non hanno mai effettuato un test dell’udito
- Sette italiani su 10 non si accorgerebbero di un peggioramento del proprio udito
- Più della metà degli italiani (54%) ascolta musica ogni giorno, ma solo il 31% è consapevole dei rischi associati all’ascolto di musica ad alto volume
Milano, 7 Novembre, 2022 – MED-EL, leader mondiale nelle soluzioni per l’udito, lancia oggi la campagna ‘La tua vita. La tua colonna sonora’ con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute dell’udito e ricordare che, se è vero che la musica non ha età, non ce l’ha neppure l’ipoacusia.
Comunicato stampa:
CS_Campagna MED-EL
Da un’indagine globale condotta da MED-EL a maggio 2022, su 12.000 persone in tutto il mondo, emerge che, nel sotto-campione italiano, la musica svolge un ruolo fondamentale nella vita di 1 italiano su 2. Tuttavia, solo il 28% intervistati sarebbe in grado di riconoscere un deterioramento dell’udito.
Il tema dell’ipoacusia diventa sempre più importante al giorno d’oggi, poiché le persone sono costantemente esposte a suoni e musica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci avverte che l’ipoacusia è in aumento, con 2,5 miliardi di persone a rischio di ipoacusia entro il 2050. Sempre secondo l’OMS, la perdita uditiva è la terza condizione di salute cronica più diffusa tra gli anziani. Nonostante ciò, l’ipoacusia può rimanere non trattata per molto tempo: in media gli adulti possono aspettare fino a 10 anni prima di rivolgersi a un medico.
‘È importante parlare di ipoacusia per far sì che le persone possano riconoscere i segnali e agire immediatamente. L’ipoacusia può colpire chiunque, a qualsiasi età. Chi perde completamente l’udito deve sapere che esistono soluzioni. Attraverso la nostra campagna vogliamo spronare chi ha perso l’udito a non scoraggiarsi e a fare il primo passo per tornare a sentire e poter riascoltare la musica, arte che permea le nostre vite e crea legami emotivi con persone, luoghi e momenti’ afferma Romed Krösbacher, Direttore di MED-EL Italia.
La musica è la colonna sonora della vita
Più della metà delle persone intervistate (51%) ha dichiarato che la musica è una parte fondamentale della propria vita. Un dato che non ha certo sorpreso Johanna Boyer, musicologa di MED-EL: ‘La musica è molto importante per la gran parte delle persone. È ovunque, non ci lega solo emotivamente a ricordi speciali di famiglia e amici, culture o eventi, ma contribuisce anche alla qualità della nostra vita. Per chi è affetto da ipoacusia può sembrare che il legame con la musica sia perso per sempre, ma non è così.’
Alberto, chitarrista di 47 anni e portatore di impianto cocleare, è d’accordo: “La musica significa molto per me. Grazie al mio impianto cocleare non ho dovuto rinunciare a questa passione e sto riconquistando una parte importante della mia vita“.
Bassa consapevolezza della salute del proprio udito
L’indagine ha rivelato che il 54% dei nostri connazionali dichiara di ascoltare musica ogni giorno, ma solo il 31% degli italiani è consapevole che l’ascolto di musica ad alto volume può causare danni permanenti. È interessante, inoltre, notare che sono proprio i più giovani (fascia d’età 18-14 anni) ad esserne maggiormente consapevoli (44%).
Inoltre, sebbene un italiano su 3 conosca qualcuno affetto da ipoacusia, la consapevolezza generale del problema è ancora molto bassa. Il 44% degli italiani, infatti, ha dichiarato di non essersi mai sottoposto a un test dell’udito[1] e solo quattro italiani su 10 si recherebbero immediatamente da un professionista, in caso avvertissero un calo dell’udito.
MED-EL intende creare un impatto positivo mettendo le persone in condizione di parlare apertamente dell’ipoacusia e di riconnettersi alla musica che tanto amano. Per queste ragioni, consapevole di quanto sia importante che ogni persona si senta rassicurata e sappia che ci sono dei passi da fare se si è a rischio di o si è affetti da ipoacusia, la campagna “La tua vita. La tua colonna sonora” permette a tutti di effettuare un test dell’udito online gratuito, di informarsi sul problema e di connettersi direttamente con una rete globale di volontari che convivono con l’ipoacusia, o con un esperto dell’udito.
Per ulteriori informazioni: Alessia Spoto
Senior Client Executive
OmnicomPublicRelationsGroup Italy