Palermo. Sordità, primo intervento in Italia per l’impianto osteointegrato Osia

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PALERMO – Per la prima volta, in Italia, è stato applicato chirurgicamente, su un adulto, l’impianto attivo osteointegrato Cochlear Osia in un uomo affetto da sordità.
Il delicato intervento è stato condotto dagli specialisti di otorinolaringoiatria dell’Unità di O.R.L. dell’ARNAS Civico-Benfratelli-Di Cristina di Palermo, diretta dal dottore Vincenzo Immordino.

Ora è in attesa dell’attivazione dell’impianto, che avverrà dopo circa un mese dall’intervento, il quale andrà a stimolare la coclea ed il nervo acustico consentendole di reimparare a sentire i suoni, le voci ed, in futuro, le armonie musicali.

Il cervello del Sistema Osia è un piccolo apparecchio che si indossa dietro l’orecchio che permette al paziente di catturare ed elaborare tutti i suoni della vita quotidiana mentre il cuore di Osia è il dispositivo interno che utilizza un attuatore piezoelettrico digitale che viene inserito sottocute con aggancio, tramite una piccola vite in titanio, all’osso mastoide in modo da stimolare gli organi dell’orecchio interno ed il circuito nervoso che naturalmente collega l’orecchio al cervello: in questo modo si sostituisce all’attività delle strutture auricolari non più in grado di fare il loro lavoro.

L’intervento sul paziente, durato circa un ora, è stato eseguito dall’equipe chirurgica diretta dal dottore Immordino in collaborazione con il dottore Gioacchino Martinciglio (responsabile anche del servizio di Audiologia del centro, che seguirà il percorso di riabilitazione della paziente dopo l’attivazione dell’impianto) e da tutto lo staff del centro altamente specializzato in chirurgia della sordità osteoconduttiva.

“Dopo l’intervento ci aspettiamo una stimolazione acustica che gradualmente potrà portare il paziente ad imparare ad ascoltare i suoni e distinguerne le infinite sfumature – spiega Immordino -. Il nostro Centro esegue circa 30 impianti chirurgici di questo tipo ogni anno già da svariati anni e l’attenzione all’innovazione tecnologica ci ha portato ad adottare questa innovativa tecnologia messa a punto in un processo di ricerca e sviluppo pluriennale dalla ditta australiana Cochlear. L’essere riusciti a trattare questa paziente con tale sistema, che le permetterà di raggiungere risultati riabilitativi prima impensabili, ci da grande soddisfazione e ci rende orgogliosi del lavoro che facciamo ogni giorno”.

Una scelta di questo genere – viene sottolineato – orienta positivamente verso la crescita di qualità del servizio sanitario reso dal Sistema Regionale, soprattutto se la valutazione di risultato viene proiettata nel lungo termine, specie se verranno presto confermati i dati della fase sperimentale. Questo risultato è stato possibile grazie al supporto della Direzione Strategia dell’Ospedale Civico.
(ITALPRESS).

 

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