Sono otto le regioni che rischiano di passare in zona gialla. Dal 6 agosto la certificazione verde diventa obbligatoria. Per l’uso sui mezzi a lunga percorrenza c’è da attendere fino al prossimo martedì.
L’indice Rt torna ad alzarsi e ricominciano ad aumentare i ricoveri, ma il provvedimento varato il 22 luglio sul cambio colore consente alle Regioni a rischio di restare ancora in zona bianca. Dopo Ferragosto l’Italia potrebbe passare il Rubicone e c’è il rischio che in alcune aree tornino le restrizioni degli scorsi mesi. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, sono 32 milioni gli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale, il 59,51 % della popolazione over 12, ma non è abbastanza. Ultima speranza resta il potenziamento della campagna vaccinale e l’approvazione, la prossima settimana, del decreto per imporre il Green Pass anche su treni, navi e aerei.
Secondo quanto stabilito dall’ultimo decreto, il passaggio in zona gialla è previsto nel caso di incidenza di nuovi casi settimanali pari a 50 per 100mila abitanti, con una percentuale di ricoveri in area medica pari al 15% e al 10% per la terapia intensiva. Tuttavia, negli ultimi sette giorni, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto hanno superato i fatidici 50 casi, pur restando al di sotto della soglia critica di ospedalizzazioni. A preoccupare è però la Sicilia, dove la percentuale dei pazienti ricoverati è salita all’8% e al 4,7% in terapia intensiva. Seguono la Sardegna (4,4% nei reparti e 4,2% in intensiva) e Lazio (4% in area medica e 3,7% in intensiva).
Regole e divieti in zona gialla
Torna l’obbligo di mascherina all’aperto; sono esentati solo i bambini al di sotto dei 6 anni, le persone con invalidità o affette da patologie che impediscono l’oro l’uso del dispositivo di protezione, gli operatori che non possono indossarla durante l’assistenza ad esempio di non udenti e chi sta effettuando attività sportive.
È possibile recarsi in bar e ristoranti all’aperto a pranzo e a cena, ma solo consumando al tavolo; al chiuso l’ingresso è consentito solo fino alle ore 18. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione in alberghi e strutture ricettive, ma solo limitatamente ai propri clienti.
Gli spettacoli in teatri, cinema, sale da concerti, live-club e altri locali o spazi all’aperto possono svolgersi esclusivamente con posti a sedere preassegnati e rispettando il distanziamento sociale di almeno un metro tra spettatori e personale. La capienza non deve superare il 50% di quella massima autorizzata e il numero di spettatori non può essere maggiore a mille per gli spettacoli all’aperto e a 500 per quelli al chiuso in ciascuna sala. Discoteche e locali assimilati continuano a restare chiusi.
Negli stadi è possibile assistere alle competizioni solo con posto a sedere preassegnato e rispettando il consueto distanziamento di almeno un metro. La capienza non deve superare il 25% di quella massima autorizzata e il numero degli spettatori non deve superare i mille nel caso di impianti all’aperto e 500 in quelli al chiuso.
Pass Verde
Le regole per la certificazione verde in zona bianca sono valide anche in quella gialla. Dal 6 agosto il QR code dovrà essere esibito:
- in ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo;
- per andare al cinema e a teatro;
- per partecipare a congressi e fiere;
- in palestra, piscina, centri benessere e termali, circoli sportivi;
- in parchi tematici e di divertimento;
- per giocare in casinò e sale;
- per accedere alle prove di concorsi pubblici.
Il Governo vuole allungare la lista. Il prossimo martedì la cabina di regia stabilirà quando imporre il green pass anche sui trasporti a lunga percorrenza. Una misura che, in realtà, l’esecutivo avrebbe voluto esigere già dal 6 agosto, in modo tale da evitare l’impennata della curva epidemiologica al rientro delle vacanze, soprattutto dall’estero.
Salvini, però, non demorde. Secondo il leader del Carroccio, l’obbligo della certificazione verde all’inizio di agosto potrebbe scoraggiare chi non ha ancora pianificato le vacanze o, addirittura, provocare l’annullamento di quelle già prenotate pesando dunque sul turismo del Belpaese. Per tale motivo la decisione è stata rinviata in vista dell’analisi dei prossimi dati sui contagi e sullo stato della campagna vaccinale.
Non solo turismo. Ad inficiare sulla questione c’è anche la scuola. Il piano per la riapertura in sicurezza degli istituti prevede la presenza degli studenti in classe al 100%; tuttavia, resta in sospeso l’eventuale obbligo vaccinale almeno per il personale scolastico. Sono 220mila gli insegnati e gli impiegati non ancora vaccinati. Un numero decisamente troppo alto e che potrebbe trascinare gli studenti nuovamente verso la didattica a distanza. Secondo il Cts, l’attuale capienza all’80% di autobus e metropolitane non protegge dall’aumento delle infezioni, ma le Regioni arrancano e il potenziamento dei mezzi è ancora lontano.