È una delle conseguenze dell’attacco hacker subito dal sistema informatico della Regione Lazio e che in prima analisi ha riguardato il Ced, Centro di elaborazione dati e di prenotazione dei vaccini anti Covid, ma ha mandato in tilt anche tutti i servizi informatici collegati ai server regionali. Assessore D’Amato spera che la situazione possa ritornare alla normalità entro la settimana
Ferme le prenotazioni per le visite specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, ma anche tutti i servizi extrasanitari collegati. Che significa: stop alle prenotazioni di esami ematici, allergici, biopsie, indagini endoscopiche, radiologiche o strumentali come Tac e risonanze magnetiche. È bloccata in sintesi tutta la parte amministrativa, oggi quasi del tutto (soprattutto da quando la pandemia ha fatto decollare lo smart working) declinata in forma digitale. Si può procedere alla vecchia maniera, carta e penna alla mano, presso le Asl e i medici di base. È una delle conseguenze dell’attacco hacker subito dal sistema informatico della Regione Lazio e che in prima analisi ha riguardato il Ced, Centro di elaborazione dati e di prenotazione dei vaccini anti Covid, ma ha mandato in tilt anche tutti i servizi informatici collegati ai server regionali. Il risultato è che nelle strutture sanitarie e Asl del Lazio da domenica sono fermi Cup e Recup del sistema sanitario regionale, ovvero i centri per prenotare visite ed esami.
Preoccupazione per disabili e fragili – A preoccupare maggiormente sono le necessità impellenti per alcune categorie particolarmente fragili e per cui il funzionamento del servizio sanitario è essenziale. Come il caso del bimbo di otto anni, Sirio, affetto da tetraparesi spastica e paralisi celebrale e la cui storia è stata denunciata dalla madre sui social. Si tratta di prenotazioni, con conseguente ritiro, di protesi e di cannule e altri strumenti per chi è sottoposto ad alimentazione forzata, respiratori, sistemi cardioprotettivi. Il blocco investe inaspettatamente disabili gravi e gravissimi che si trovano in assistenza integrata domiciliare, compresi quelli con paresi spastica. “È fermo tutto il Cad (Centro assistenza domiciliare) per coloro che hanno bisogno di assistenza costante e a casa – spiega Umberto Gialloreti, presidente della consulta regionale per le disabilità e gli handicap -. Normalmente il servizio funziona bene: su prescrizione del medico specialista il familiare del disabile fa riferimento alla sua Asl per quanto necessario e nel giro di pochi giorni viene ricontattato per ritirare il tutto”. Il procedimento però da anni è digitale e “ora il sistema è fermo e si stanno verificando molti problemi, ci auguriamo che davvero possa riprendere al più presto”, aggiunge Gialloreti. Altra questione, che potrebbe presentarsi nei prossimi giorni, riguarda gli infermieri e il personale sanitario che offre assistenza domiciliare. L’attacco “ha bloccato anche i sistemi di fatturazione e ci potrebbero essere problemi nell’erogazione degli stipendi agli operatori per un tempo lungo”, sottolinea il presidente della consulta. L’attacco informatico, che è ancora in corso, sta avendo conseguenze quindi su tutto il sistema collegato ai servizi sanitari a causa del blocco di tutti file in entrata e in uscita dal Ced. Il sistema informatico regionale, al momento, è spento e “soprattutto non è possibile riaccenderlo per evitare il propagarsi di ulteriori danni”, ha chiarito ieri Zingaretti.
Le rassicurazioni di D’Amato e Zingaretti – L’auspicio dell’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, è che i servizi di Cup e Recup possano tornare operativi in settimana. Si stima di poter riportare la situazione alla normalità in una decina di giorni anche se l’attacco è duro e ancora in corso, e potrebbe servire un tempo più lungo. Entro 72 ore, intanto, torneranno operative le prenotazioni per i vaccini ma “restano sospese le prenotazioni per le visite specialistiche ambulatoriali e pagamento dei ticket, che entro la settimana dovrebbero riprendere. È invece regolarmente funzionante quello riguarda la rete di emergenza e urgenza”, ha spiegato D’Amato. È in corso “un’attività a sistema sospeso per migrare su cloud esterni i servizi essenziali e renderli operativi il prima possibile”, ha precisato ieri il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che in queste ore ha confermato l’avvio del trasferimento dei dati vaccinali su piattaforme esterne. Zingaretti ha rassicurato: “Nessun dato è stato trafugato” e “i dati sono in sicurezza”.
I vaccini anti Covid – Stanno ripartendo, in tempi celeri, i servizi della campagna anti Covid. Prenotazioni per vaccini e tamponi, rilascio green pass. Su base regionale per i vaccini sono già registrate 500 mila prenotazioni fino al 13 agosto e si auspica che per quella data tutto sia rientrato. Le prenotazioni per i vaccini riprenderanno entro 72 ore. Le ripercussioni, però, potrebbero farsi sentire la prossima settimana nel circuito delle farmacie. “Le farmacie del Lazio hanno continuato regolarmente a eseguire sia i tamponi che i vaccini – spiega Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio –. Il sovraccarico, più che altro, è stato amministrativo: sia verso l’utenza che verso l’ente regionale dobbiamo operare in forma cartacea”. Il problema riguarda le nuove prenotazioni che nelle farmacie, dove si eroga il vaccino Johnson&Johnson, si opera su base settimanale. “Fino a fine settimana procederemo con le prenotazioni già effettuate – prosegue Leopardi –, se non si sblocca il sistema in queste ore però non avremo le prenotazioni per la prossima settimana e procederemo soltanto con i cosiddetti panchinari”, cioè coloro che a fine giornata si presentano e usufruiscono delle dosi avanzate. Inoltre al momento, con i sistemi bloccati, “non si possono fare le disdette di un appuntamento già preso, ma le dosi in avanzo dovrebbero essere minime poiché si sta registrando un aumento di coloro che si avvicinano al vaccino nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni e che finora non avevano fatto richiesta e si presentano a fine giornata”.