In tutta Italia le donne con tumore della mammella in fase iniziale possono da oggi accedere gratuitamente ai test genomici, ovvero analisi molecolari che, in alcune tipologie di pazienti, consentono di prevedere il rischio di recidiva e, quindi, di escludere la chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, evitando inutili tossicità e con un risparmio di risorse.
Lo prevede il decreto attuativo firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza, che sblocca i 20 milioni inclusi in un Fondo specifico, stanziati lo scorso dicembre dalla Legge di Bilancio.
I CASI – Il tumore della mammella è in assoluto il più frequente in Italia. Nel 2020 sono stimati quasi 55mila nuovi casi (54.976). “Le nuove diagnosi di tumore del seno, in Italia, sono aumentate del 14% in 5 anni, da 47.900 nel 2015 a quasi 55mila nel 2020 – spiega Saverio Cinieri, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) -. A fronte di questi numeri, assistiamo a importanti progressi nei trattamenti, che hanno portato a un calo della mortalità del -6% nel 2020 rispetto al 2015. Il trattamento chemioterapico adiuvante, eseguito cioè dopo la chirurgia, riduce il rischio di recidiva”.
NO A TERAPIE INUTILI – Ma “mentre per i carcinomi mammari che esprimono la proteina HER2 e in quelli triplo-negativi – aggiunge Saverio Cinieri – la chemioterapia adiuvante è spesso indispensabile e il beneficio è evidente, nei tumori che esprimono i recettori estrogenici ma non la proteina HER2, invece, il vantaggio è controverso. I test genomici sono uno strumento importante per non somministrare chemioterapie inutili. La firma del decreto attuativo permette di cambiare la cura del tumore del seno nel nostro Paese”.
“Si tratta di una battaglia di civiltà per cui l’Aiom (Associazione italiana oncologia medica) – afferma il presidente Giordano Beretta – si è impegnata strenuamente a fianco delle associazioni di pazienti. Queste analisi, raccomandate dalle più importanti linee guida internazionali e utilizzate nei principali Paesi europei, sono gratuite finora solo in Lombardia, Toscana e nella Provincia Autonoma di Bolzano, che ne hanno approvato la rimborsabilità con norme regionali. Questo importante risultato è il frutto del gioco di squadra e della collaborazione con le associazioni di pazienti”.
“Rafforziamo la nostra sanità pubblica nella prioritaria lotta contro il cancro”, ha spiegato Roberto Speranza in un post su facebook.
(Unioneonline/v.l.)