Un’innovativa tecnica chirurgica sperimentata per la prima volta in Italia a Ferrara permetterà a molte persone affette da sordità di poter recuperare l’udito. Ciò sarà possibile grazie ad un orecchio artificiale o bionico impiantato.
Il utilizza un visore robotico in 3d che può essere guidato con il solo movimento della testa.
L’intervento, sperimentato pochissime altre volte al mondo, è stato eseguito dall’équipe dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria, diretta dal Prof. Stefano Pelucchi dell’Università di Ferrara, attraverso l’utilizzo del dispositivo RoboticScope.
Si tratta di un dispositivo digitale robotico 3D che unisce le caratteristiche del microscopio chirurgico a quelle della tecnologia robotica e consente di pilotare lo strumento di visione tridimensionale con i soli movimenti della testa del chirurgo.
Il dispositivo RoboticScope (dal servizio del TG1)
La nuova tecnica operatoria usata in ambito otochirurgico (orecchio medio ed interno, ovvero membrana del timpano, ossicini e coclea), utilizzando questo dispositivo, permette di ottimizzare e di non interrompere mai la visione del campo operatorio e aiuta i chirurghi a non assumere posizioni scomode per interventi normalmente piuttosto lunghi.
I primi due pazienti ad aver effettuato l’intervento con questa innovativa tecnica, sono un uomo e una donna rispettivamente di 21 e 22 anni, a cui è stato posizionato lo scorso 6 novembre con successo, un impianto cocleare, cioè un orecchio artificiale elettronico che permette di ripristinare la percezione uditiva nei pazienti, bambini o adulti, che abbiano perso l’udito dalla nascita o in seguito a gravi patologie che abbiano compromesso l’orecchio interno.
La paziente con l’impianto cocleare dopo l’intervento (dal servizio del TG1)
L’intervento consiste nel posizionamento di un elettrodo all’interno della coclea, che, attraverso la stimolazione elettrica del nervo uditivo, permette al paziente di avere un recupero dell’udito praticamente normale.
A questi interventi sono seguite anche altre complesse procedure otochirurgiche e un intervento per una neoplasia della parotide.