Covid: a Napoli ospedali in crisi, tutto l’Alto Adige diventa zona rossa

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Ambulanze ed auto in fila davanti al pronto soccorso dell'Ospedale per le Malattie infettive 'Cotugno' di Napoli, con pazienti in attesa di ricovero, 7 novembre 2020. ANSA / CIRO FUSCO

“File di ambulanze e auto private al Cotugno, Cardarelli, Ospedale del Mare. Sono tutti in crisi totale nel ricevere i pazienti Covid”

“Ci sono file di ambulanze e auto private in tutti gli ospedali di Napoli, Cotugno, Cardarelli, Ospedale del Mare sono tutti in crisi totale nel ricevere i pazienti covid”. Questo l’allarme lanciato all’ANSA da Giuseppe Galano, responsabile del 118 a Napoli e coordinatore della rete regionale del soccorso d’emergenza. “Stiamo portando – spiega – pazienti anche all’ospedale Pellegrini e al San Paolo, perché ormai non riusciamo più a smaltire con i grandi ospedali. Ma anche queste strutture vanno in difficoltà perché hanno pochi posti riservati ai sospetti covid e si ingolfano velocemente. La situazione è questa a Napoli ma so che è molto difficile anche nelle Asl della provincia”.

Tutto l’Alto Adige, intanto, diventa zona rossa.

“L’andamento epidemiologico con i numeri in costante crescita e il sempre maggior numero di comuni dichiarati zona rossa lo impongono. E’ inutile ormai applicare due provvedimenti diversi”, dice all’ANSA il governatore Arno Kompatscher, che nelle prossime ore firmerà l’ordinanza. Spostamenti tra i comuni saranno concessi solo per motivi di lavoro, salute, studio e urgenze inderogabili. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 781 nuovi casi su 2998 tamponi e 4 decessi.

Il ministro della Salute Roberto Speranza a Mezz’ora in piu’ su Rai 3 condotta da Lucia Annunziata ha detto che ‘non e’ scritto nel cielo dove andremo a finire ma vedo una consapevolezza che non e’ all’altezza del momento che stiamo vivendo. Si torni allo spirito di marzo quando il comportamento delle persone ha fatto la differenza’.

“Non penso che sia lavoro sporco firmare un’ordinanza che impone delle restrizioni io penso che sia un lavoro nobilissimo”, ha spiegato Speranza. “Se verifico che su un territorio, sulla base di dati scientifici, c’è un rischio non ho paura di firmare. Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese”, ha detto il ministro sottolineando di firmare “a nome del Governo”. “E’ un lavoro a tutela della salute come diritto costituzionale e lo faccio a nome di tutto il Governo e in modo condiviso da tutti”. “Il Dpcm che abbiamo approvato da cui derivano le ordinanze che io firmo è stato condiviso da tutto il Governo. Non è una firma a titolo personale. Io firmo a nome del Governo sulla base di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri e in una piena sintonia e condivisione con il presidente del consiglio Conte e con tutti i ministri”.

 

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