Durante la quarantena le terapie non sono mai state interrotte, in molti casi i risultati sono stati migliori delle sedute in loco. Ora si punta a triplicare l’offerta e ad abbattere le liste d’attesa dell’Asl
Per centocinquantaquattro pazienti della Fondazione Modi di Dire, le sedute di logopedia e quelle di comunicazione aumentata, il linguaggio dei segni usato per chi ha difficoltà cognitive, non si sono fermate grazie alla teleriabilitazione. E i risultati, in alcuni casi, sono stati migliori rispetto all’attività in presenza.
“Come per tutte le terapie – spiega la logopedista Sara Manzan – anche le nostre non possono essere interrotte, e così abbiamo pensato di sfruttare le piattaforme internet per continuare a seguire i pazienti. Uno sforzo che ha coinvolto nei trattamenti le famiglie in modo attivo e interattivo, con buoni risultati anche dal punto di vista della relazione fra figli e genitori”. In tre mesi su 170 pazienti, quasi tutti in convenzione con Asl, solo 16 hanno deciso di non partecipare alla sperimentazione, per gli altri l’attività è continuata e nel peggiore dei casi non si sono visti regressi al momento del ritorno all’attività normale. “Tra i vantaggi della terapia a distanza – continua Manzan – c’è sicuramente l’ambiente familiare in cui si svolgono gli incontri. Per molti bambini la casa resta un punto di riferimento importante, di contro però, ci sono più distrazioni”.
I dodici operatori che gravitano intorno alla Fondazione, hanno reinventato, sfruttando il multimediale, le sedute terapeutiche utilizzando 1.537 ore concentrate in tre mesi. “Per i pazienti immunodepressi – precisa Manzan – continueremo con questa modalità, per altri adotteremo quella mista e infine per una piccola parte solo quella in presenza, in modo particolare per i 16 che, per vari motivi non hanno partecipato alla sperimentazione”
Sempre nell’ottica di garantire un servizio migliore la fondazione Modi di Dire sta traslocando in una sede più grande dove oltre agli ambulatori per la logopedia e la comunicazione aumentata, ne saranno aperti quattro dedicati alla neuropsicomotricità. “Saremo in grado di triplicare la nostra offerta – ha spiegato la presidente Camilla Ricci – in modo anche da abbattere le liste d’attesa di Asl”.