ANCONA – Il Capogruppo di Articolo 1 con un’interrogazione ha chiesto il riconoscimento delle nuove protesi tramite il Sistema Sanitario Regionale, come previsto da disposizioni nazionali. Rassicurazioni dalla Giunta, entro settembre le procedure per l’acquisto.
«Un bambino che non sente è un bambino che non comunica, al quale vengono drasticamente ridotte le possibilità di conoscenza, apprendimento e socializzazione. Le protesi sono essenziali per la loro salute».
Da questa premessa il consigliere regionale Gianluca Busilacchi, Capogruppo Articolo 1, si è impegnato per sollecitare il riconoscimento delle protesi acustiche ai bambini affetti da ipoacusia, anche per le forme gravi prelinguali, e oggi in Consiglio regionale sono arrivate risposte positive dalla Giunta.
«Dopo aver parlato con alcune famiglie – spiega Busilacchi – ho presentato un’interrogazione per chiedere di recepire a livello regionale quanto stabilito un anno fa dai Livelli essenziali di assistenza, ovvero la riformulazione delle prestazioni e delle tipologie di dispositivi erogabili dal Sistema sanitario, sulla base del nuovo nomenclatore nazionale. La Regione si è attivata e questa settimana ha dato mandato all’Asur di avviare entro il 30 settembre le procedure pubbliche di acquisto dei nuovi dispositivi».
Come previsto in due delibere approvate questa settimana, saranno stabilite delle linee di indirizzo regionali, con i percorsi organizzativi e clinico assistenziali, e sarà istituito l’elenco dei fornitori. In casi particolari, per i soggetti affetti da gravissime disabilità, l’azienda sanitaria può autorizzare la fornitura di dispositivi non inclusi negli elenchi e la determina stabilisce che sia il Direttore di Area Vasta ad autorizzarla, “sulla base della richiesta del Direttore di Distretto, corredata da una relazione di specialisti competenti che ne certificano l’effettiva necessità e appropriatezza”.
«E’ bene che la macchina amministrativa risponda tempestivamente a queste indicazioni, includendo anche l’accesso ai dispositivi per le forme più gravi di sordità – rimarca Busilacchi –. Il costo che le famiglie devono sostenere per l’acquisto delle protesi è notevole e sono dispositivi essenziali per garantire una vita dignitosa ai loro figli, questi bambini hanno il diritto di essere tutelati dal nostro sistema sanitario».