Un video “speciale” per spiegare ai bambini autistici cos’è il coronavirus

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Gli operatori della Fondazione Santa Rita hanno girato un breve filmato utilizzando il linguaggio della comunicazione aumentativa. Sedute di logopedia via Skype e tornei di battaglia navale online tra gruppi di ragazzi

Anche per i bambini affetti da autismo, che non possono frequentare l’ambulatorio per le sedute terapeutiche e i centri diurni, (chiusi fino al 3 aprile con un’ordinanza del governatore della Toscana Enrico Rossi), gli educatori hanno realizzato un video che spiega cos’è il coronavirus e perchè non si può uscire di casa.
Un racconto realizzato utilizzando la “comunicazione aumentativa” una sorta di linguaggio dei segni con l’aiuto di immagini .

Guarda il video realizzato dagli operatori

“Questa situazione – spiega Niccolò Collini responsabile del servizio ambulatorio della Fondazione Santa Rita – ha interrotto la routine dei nostri ragazzi e anche le terapie. Per limitare i danni abbiamo attivato una serie di iniziative che coinvolgono genitori e ragazzi, ma anche una sorta di piccola classe virtuale dove poter lavorare a piccoli gruppi”. Così, gli operatori, collegati via internet insegnano ai genitori le attività che possono fare insieme ai figli, ma anche organizzano sedute di logopedia in modo da continuare ad eseguire in modo corretto gli esercizi.

“Tramite le telecamere – spiega Collini – guardiamo come i genitori interagiscono con i ragazzi e cerchiamo di indirizzarli sulla giusta strada dando consigli e incoraggiandoli. Abbiamo notato che, spesso, i ragazzi sono molto più bravi delle madri nell’utilizzare la tecnologia e quindi si forma un rapporto di reciproco aiuto”.
Gli utenti dell’ambulatorio per ragazzi autistici, gestito dalla Fondazione, sono circa 200 ogni settimana e vanno dai 18 mesi ai 17 anni, per ognuno si cerca di trovare una soluzione specifica. “Abbiamo anche messo in rete alcuni bambini che possono così giocare, ad esempio a battaglia navale, ma interagendo con i compagni. Questo per mantenere un minimo di socialità.”
Per i piccoli impegnati in percorsi di logopedia gli esperti hanno realizzato esercizi su misura.

Più complicata la situazione per i ragazzi “non verbali” che quindi faticano a comprendere il linguaggio e a parlare; per loro sono stati attivati dei cartelloni che raccontano storie. Ferma l’attività per gli adulti. Chiusi anche i centri diurni gestiti da Anfas .
L’associazione Pane & Rose, invece si sta attivando per cercare di garantire qualche ora di assistenza, il servizio docce e un pasto ai senza fissa dimora che vivono in città. “Rispettando le norme previste – spiega il presidente Marco Paolicchi – stiamo cercando una soluzione insieme al Comune per garantire l’apertura di qualche ora del centro in viale Borgo Valsugana anche con la possibilità di attivare il servizio dormitorio”.

http://www.notiziediprato.it/

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