Venezia, 17 ott. (askanews) – Servizi di interpretariato nella lingua dei segni nei pronto soccorso e nelle strutture ospedaliere del Veneto per persone con disabilità uditive e comunicative. E mille minori sordi in Veneto affiancati a scuola (dalla materna alle superiori) da mediatori esperti nel linguaggio dei segni. Ad un anno dall’avvio del primo programma regionale per l’inclusione sociale delle persone con disabilità uditive e sensoriali, questo il primo bilancio degli interventi attuati per il superamento delle barriere linguistiche.
A fare il punto è l’assessore regionale alla sanità e al Sociale Manuela Lanzarin. “La Regione Veneto, con la legge 11 del 2018, si è dotata del provvedimento legislativo più avanzato in Italia per l’inclusione sociale delle persone con disabilità sensoriale per l’adozione sistematica della lingua dei segni (Lis) nei servizi e nelle attività pubbliche, dalla sanità, alla scuola, ai media televisivi. Una legge ambiziosa con obiettivi avanzati di civiltà, a cui abbiamo iniziato a dare attuazione con il piano triennale 2018-2020. In collaborazione con le associazioni dei disabili, sono stati definiti i traguardi da raggiungere con successivi interventi in progress, a cominciare dall’accesso ai servizi sanitari e dall’inclusione scolastica dei minori”.
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