ROMA – Geolocalizzazione, durante le chiamate, di un gruppo di utenti protetto e risposte senza audio, rilevabili attraverso una specifica illuminazione del display: è così che anche i cittadini sordomuti potranno comunicare più facilmente eventuali situazioni di emergenza e richieste di soccorsi.
Sono alcune delle idee nate dallo studio che la Direzione Soccorso Pubblico e Nue 112 della Regione Lazio stanno effettuando in collaborazione con più di cento cittadini con questo tipo di disabilità e le associazioni. L’iniziativa, che si è svolta oggi a Roma, si inserisce nell”ambito del progetto 112 Help Deaf, volto ad abbattere ogni
difficoltà di accesso ai servizi di emergenza da parte di persone sorde.
Il progetto si basa su soluzioni tecniche in evoluzione ma anche sulla creazione di una nuova sensibilità da parte degli operatori che gestiscono le richieste di soccorso.
Il direttore regionale del Soccorso Pubblico di Regione Lazio, Livio De Angelis, ed il suo staff hanno incontrato i cittadini sordi illustrando i dettagli ma soprattutto raccogliendo le loro necessità e suggerimenti. Tra le idee e le proposte, nate coinvolgendo gli stessi cittadini che hanno partecipato alla giornata di confronto, ci sono quella del ‘numero di telefono accreditato: in questo caso il numero dell”utente con questo tipo di disabilità verrebbe fornito alle sale operative e incluso nel cosiddetto Gruppo Utenti Protetto. In tal modo l”operatore identifica l”utente, senza aver bisogno di ascoltare necessariamente una voce dall”altra parte, e in base a questo modifica il proprio approccio nel fornire aiuto.
Dall”altra parte – attraverso un sistema di illuminazione del suo dispositivo – il cittadino con problemi di sordità riceverebbe una sorta di feedback e di conferma dell”avvenuta ricezione della richiesta di aiuto.
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