Calpestati i diritti umani di Adan e la sua famiglia

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«Per UILDM il tema dell’accoglienza, della presa in carico delle persone con disabilità, di famiglie in situazioni di fragilità, ancora di più se in fuga da paesi in guerra e quindi in cerca di pace, di sicurezza, è un imperativo morale, civile» dichiara Marco Rasconi, Presidente nazionale UILDM

Comunicato stampa Comunicato Adan e Famiglia_Bolzano

La dolora storia è quella del piccolo Adan, scomparso la notte tra sabato e domenica scorsi per complicazioni legate a una grave caduta e al decorso post operatorio, inseriti nel quadro di salute di un ragazzo con una distrofia muscolare.

La storia di una famiglia – genitori e quattro figli – fuggita nel 2015 dall’Iraq in guerra e rifiutata, dopo due anni, dal Governo svedese.

All’inizio di ottobre la famiglia arriva in Italia, a Bolzano, in cerca di un aiuto, di un sostegno, di umana accoglienza, immaginiamo. Purtroppo però non la riceve, addirittura non può riceverla, in base a leggi, a circolari. Sono quindi ancora una volta le associazioni che si attivano e fanno tutto quello che possono. Che non è bastato a evitare che la situazione degenerasse in modo così drammatico.Questa vicenda umana sta scuotendo in particolare le persone che conoscono la realtà delle patologie neuromuscolari. Quanto accaduto però crediamo riguardi tutti noi in quanto persone, cittadini, genitori, figli, esseri umani, perché crediamo che il valore della vita e della dignità non possano mai essere messi in discussione, o in secondo piano.

«Non vogliamo entrare nel merito degli aspetti giudiziari della vicenda sui quali stanno indagando e facendo verifiche le varie autorità competenti. Voglio dire che considero impensabile e inaccettabile che una famiglia, nonostante segnalazioni e richieste di aiuto, di intervento, possa essere stata abbandonata a se stessa, in modo cieco e totalmente privo di umanità, buonsenso, dal nostro Stato, inteso nel senso più completo e ampio del termine», continua Rasconi.

«Non abbiamo parole per esprimere la tristezza che ci pervade di fronte a fatti come questo – dichiara Stefano Minozzi, Presidente della Sezione UILDM di Bolzano. – L’immigrazione è già una tragedia, per una persona con disabilità che come noi sopporta ogni giorno tutta una serie di traversie, è ancora più difficile, così diventa una tragedia nella tragedia. Addio piccolo Adan».

UILDM è attiva e lavora ogni giorno per essere un punto di riferimento per le famiglie che vivono la realtà delle malattie neuromuscolari. La presenza delle nostre Sezioni sul territorio esiste ed è dedicata a questo tipo di supporto.

«Siamo consapevoli che si può e si deve fare di più, perché c’è molto per cui lavorare ogni giorno e questa vicenda ne è la tristissima conferma. Ci uniamo con profonda partecipazione al dolore della famiglia di Adan, alla quale offriamo il nostro aiuto, se lo vorrà. A loro e a tutte le persone che sappiamo vivono la tragedia della guerra, della povertà», conclude il Presidente nazionale UILDM.

 

Padova, 11 ottobre 2017
Ufficio Stampa e Comunicazione UILDM
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