Da agosto nel Veneto orientale è disponibile Veasyit Live!, innovativo servizio che sarà sfruttato a Jesolo, Caorle e Bibione. Un interprete garantisce la comunicazione con i pazienti
Una barriera linguistica in meno tra medico e paziente, un servizio che permette la comunicazione in tempo reale con utenti sordi. Da lunedì 1 agosto l’Ulss10 ha abbattuto l’ultima barriera linguistica tra pazienti e medici. Il tutto mediante l’attivazione di “VEASYT Live!”, servizio di video-interpretariato professionale online di lingua dei segni. Grazie a questa novità un interprete di lingua dei segni collegato in videochiamata, da remoto, garantisce in tempo reale la comunicazione tra paziente sordo e medico. La novità è attiva tutti i giorni sino a fine estate, nei punti di primo intervento di Caorle e di Bibione e nel pronto soccorso di Jesolo.
All’arrivo del paziente sordo, rilevata la necessità di comunicare in lingua dei segni, personale dell’accettazione attiva la sessione di video-interpretariato mediante l’utilizzo di un tablet. Dopodiché, in pochi secondi, utente e personale medico hanno la possibilità di comunicare in videochiamata con un interprete di lingua dei segni, il quale ha il compito di trasferire le comunicazioni dal medico al paziente e viceversa. Lo stesso interprete è in grado di supportare la conversazione anche con utenti sordi di nazionalità estera.
A curare il servizio è VEASYT srl, spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia, nato nel 2012 per valorizzare le competenze del dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, ora una realtà di eccellenza in Italia. Come avvenuto nella rinnovata spiaggia di Nemo, l’azienda intende offrire alle persone con disabilità un servizio di piena inclusione sociale e di grande utilità. Si superano in tal modo le difficoltà di comunicazione di chi ha un deficit uditivo, usa la lingua dei segni e deve spiegare il proprio evento traumatico al personale medico.
“Quando mi è stato proposto questo servizio ero scettico – ha spiegato il direttore generale Ulss10, Carlo Bramezza: poi ho capito l’importanza dell’aiutare queste persone. Dopo la spiaggia di Nemo questo è un altro servizio inclusivo, abbiamo abbattuto una barriera linguistica per poter curare al meglio i pazienti sordi. Un’attenzione che dopo l’estate porteremo anche nei pronto soccorso ospedalieri di San Donà e Jesolo con l’augurio che anche le atre aziende sanitarie possano offrire servizi analoghi”.
Anche il presidente regionale dell’Ente Nazionale Sordi, Giuliano Boaretti, è entrato in merito alla questione: “Purtroppo la nostra categoria viene spesso ignorata – ha spiegato – quando si parla di abbattimento di barriere si pensa sempre a quelle architettoniche, fisiche, invece è altrettanto importante abbattere quelle linguistiche. Ringrazio il direttore Generale Bramezza per aver capito le nostre esigenze e siamo convinti che questo possa essere un punto di partenza per ampliar tale servizio nelle altre aziende sanitarie del Veneto”.