Amministrative: il 14 e 15 maggio 791 comuni al voto, 18 capoluoghi

Oltre sei milioni di persone chiamate alle urne

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Saranno in tutto 791 i comuni al voto nella prossima tornata amministrativa che si svolgerà il 14 e il 15 maggio (con eventuali ballottaggi il 28 e il 29 maggio), di cui 107 con popolazione superiore ai 15mila abitanti

Lo ricorda l’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni, che ha realizzato un vademecum esaustivo con tutte le informazioni sulle scadenze amministrative del 2023.

Secondo i dati forniti dal Viminale gli elettori che a maggio potranno recarsi alle urne saranno 6.314.913.

I seggi si apriranno in 18 comuni capoluogo di provincia: Ancona, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Udine e Vicenza. Di questi uno è anche capoluogo di Regione (Ancona), uno è capoluogo di Città Metropolitana (Catania) e 7 superano i 100mila abitanti (Ancona, Brescia, Catania, Latina, Siracusa, Terni, Vicenza).

Questa tornata elettorale contempla anche municipi che andranno per la prima volta al voto: Moransengo-Tonengo (Asti) e Bardello con Malgesso e Bregnano (Varese). Il comune più piccolo al voto è quello di Bergolo (in provincia di Cuneo, soltanto 67 abitanti), quello più grande è invece Catania, con 293.902 abitanti. In totale a maggio saranno eletti 10.150 consiglieri e nominati 2.933 assessori.

Il calendario
Diversamente da quanto accade nelle regioni a statuto ordinario, in Friuli-Venezia Giulia le amministrative saranno accorpate alle elezioni regionali e si voterà domenica 2 e lunedì 3 aprile, con eventuali ballottaggi domenica 16 e lunedì 17 aprile. Nella regione Siciliana, peraltro, si voterà domenica 28 e lunedì 29 maggio 2023, mentre gli eventuali ballottaggi si svolgeranno domenica 11 e lunedì 12 giugno. I comuni del Trentino-Alto Adige andranno al voto domenica 21 maggio e il comune di Valtournenche, in Valle d’Aosta, domenica 21 maggio, con turno di ballottaggio domenica 4 giugno.

Nelle regioni a statuto ordinario saranno 598 i comuni chiamati al voto, di questi la stragrande maggioranza (463) ha un numero di abitanti compreso tra i tremila e i diecimila. I comuni con maggior numero di abitanti al voto saranno soltanto 13 e hanno una popolazione tra i 100.001 e i 250mila abitanti.

Nelle regioni a statuto speciale le urne si apriranno in 193 comuni, di cui: 1 in Valle d’Aosta, 24 in Friuli Venezia Giulia, 2 nella Provincia Autonoma di Trento, 2 nella Provincia Autonoma di Bolzano, 128 in Sicilia e e 37 in Sardegna.

Il vademecum dell’Anci
L’Associazione dei Comuni ha realizzato uno scadenzario degli adempimenti del procedimento elettorale, fornendo anche una panoramica sulle più recenti normative in materia, con pareri del Ministero dell’Interno e con la più recente giurisprudenza. Si tratta dunque, viene sottolineato, “di uno strumento operativo per orientarsi, ad esempio, sul numero di sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste e gli atti che possono essere adottati dopo l’indizione dei comizi elettorali”. Completa il quadro una tavola sinottica delle disposizioni su operazioni elettorali, comunicazione istituzionale e propaganda.

 

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