Quindici sono i punti presentati dal centrodestra per le prossime elezioni, un documento sottoscritto dai leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, Lega, Matteo Salvini e Forta Italia Silvio Berlusconi, con cui la coalizione si presenterà al voto il 25 settembre prossimo, al punto 9 del programma quello che più interessa i nostri lettori, ossia il comparto previdenziale.
di Erica Venditti
Quali intenzioni ha il centrodestra relativamente alla riforma delle pensioni? Su quali misure punterà? Eccovi nel dettaglio quanto enunciato al punto nove del programma e la prima reazione emersa, almeno relativamente alle premesse fatte, da parte di alcune categorie di lavoratori, tra cui gli invalidi, che da tempo attendono un aumento della loro pensione.
Aumento pensioni invalidità: il centrodestra si espone e lo mette in programma, ecco il punto 9
Aumento pensioni di invalidità e flessibilità in uscita tra i 15 punti del programma di centrodestra, nello specifico al punto nove titolato ‘Stato sociale e sostegno ai bisognosi’, si legge:
- Ridefinizione del sistema di ammortizzatori sociali al fine di introdurre sussidi più equi ed universali
• Sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro
• Innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità
• Flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione, favorendo il ricambio generazionale
• Controllo sull’effettiva applicazione degli incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro
• Piano straordinario di riqualificazione delle periferie, anche attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica
• Potenziamento di politiche mirate alla piena presa in carico delle persone con disabilità, anche attraverso l’incremento delle relative risorse
• Maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave.
Come si può notare tra le tante misure due sono quelle che stanno maggiormente saltando agli occhi ai nostri lettori ‘innalzamento delle pensini minime, sociali e di invalidità’ da un lato e la flessibilità in uscita dall’altro. Si parla di ricambio generazionalee di accesso alla pensione ma non si parla delle modalità, quota 41, uscita dai 62 anni, per ora si parla solo di flessibilità in uscita. Più esplicito invece il riferimento all’aumento delle pensioni di invalidità. Su questo molto hanno già commentato facendo trapelare speranze o diffidenza, lasciamo la voce ad alcuni lettori:
Pensioni ed aumento assegno invalidità: propaganza o realtà?
Vincenzo, scrive: “Speriamo che non sono solo parole per prendere più voti”
Maria Grazia: ‘Dalle parole devono seguire i fatti.…..che fin ora non ci sono stati‘
Carlo, aggiunge diffidente: ‘Un conto è il programma, un altro è la realizzazione delle promesse… Al di là di questa considerazione, l’auspicio è che l’aumento diventi reale per cancellare la miserabile elemosina dei 291 € mensili per i disabili. PS:. Le critiche se costruttive, vanno sempre accettate in quanto utili ad un confronto civile…
Federico, aggiunge: ‘Anche alle precedenti elezioni prima di salire al potere, il Sign Berlusconi, ricordo molto bene, aveva promesso che avrebbe poratto le pensioni degli invalidi a 500 euro, all’eroca era di 210-220. E ancora oggi, altre promesse, con le promesse non si campa”.
Vi é chi più oggettivamente tra gli amministratori del gruppo Facebook ‘Invalidi civili agguerriti’ che hanno postato il programma scrive: “Noi possiamo solo giudicare i documenti ufficiali, per adesso c’è un impegno in tal senso solo dal centro Destra. Poi vedremo se passeranno ai fatti. Questo non é un invito a votare destra, é solo il riconoscimento di un dato di fatto”.
Voi cosa ne pensate? Credete al possibile aumento delle pensioni di invalidità dal 2023? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.