Le sezioni ospedaliere avranno il compito di andare nelle abitazioni degli elettori

“Non fermiamo le scuole con le elezioni”, è stato l’appello ripetuto da più parti negli ultimi mesi. Alcune regioni – tra cui Puglia, Campania, Abruzzo, Calabria e Basilicata – hanno deciso direttamente di rinviare l’inizio dell’anno scolastico al 24 settembre. Il Viminale aveva avviato una ricognizione per verificare la possibilità di sedi alternative alle aule, nelle regioni in cui la scuola riprenderà il 14 (o comunque prima delle amministrative).  E oggi si scopre che sono 185 i Comuni che hanno individuato una soluzione.

Le prefetture hanno raccolto le disponibilità arrivate dai Comuni e svolto ispezioni per verificare che gli edifici fossero a norma. In tutto sono 520 le sezioni elettorali che saranno così spostate fuori dalle aule.

Intanto vengono organizzati seggi speciali negli ospedali per consentire il voto a chi é in quarantena per il Covid o ricoverato alle prossime consultazioni del 20 e 21 settembre. Le sezioni ospedaliere avranno il compito di andare nelle abitazioni degli elettori. Proprio per incrementare il numero delle sezioni ospedaliere e ampliare la platea dei comuni nei quali istituirle, il decreto legge 103 del 2020 prevede la loro costituzione anche nelle strutture sanitarie con almeno 100 posti letto, derogando rispetto al limite ordinario di 200.

Dal ministero spiegano che la scelta di affidare la raccolta del voto domiciliare alle sezioni ospedaliere, composte da personale appositamente formato, “è dovuta all’esigenza di garantire la sicurezza sanitaria anche nella fase dello scrutinio”.

Resta però irrisolto il problema delle elezioni comunali. Resterebbero escluse dal voto, infatti, tutte le città che non hanno un ospedale Covid.

 

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