Un importante passo per l’integrazione delle persone sorde è stato compiuto dalla Regione Veneto. Il Consiglio regionale, mercoledì scorso, ha approvato un emendamento proposto dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, che inserisce la lingua italiana dei segni (LIS) tra gli strumenti operativi delle politiche sociali regionali. La misura è parte integrante del Piano triennale per l’inclusione delle persone con disabilità uditiva.
“Il Consiglio ha deliberato l’ingresso della LIS nel documento di programmazione delle politiche sociali, un passo fondamentale per rispondere alle esigenze del territorio e garantire il rispetto dei livelli essenziali di inclusione”, ha dichiarato Baldin. L’emendamento, che integra la promozione della lingua dei segni in tutti gli interventi sociali, riguarda servizi educativi, culturali, politiche attive del lavoro e il welfare in generale.
La decisione è un seguito diretto del Piano triennale approvato lo scorso novembre, che include iniziative come la rimozione delle barriere comunicative e il riconoscimento della lingua dei segni tattile nella pubblica amministrazione. “Oggi rendiamo concreta quella proposta, includendo la LIS in tutte le politiche e servizi, a partire dal sistema sanitario, dai trasporti, fino ai contributi culturali destinati alle persone con deficit sensoriali”, ha aggiunto la consigliera.
Baldin ha sottolineato che l’integrazione della LIS nel bilancio regionale, attraverso questo emendamento, colma alcune lacune del precedente piano triennale, come l’assenza di trasmissioni in lingua dei segni e il mancato supporto culturale adeguato. Il coinvolgimento delle associazioni di categoria è stato cruciale per la definizione di queste politiche inclusive.