Il presidente Falabella: “Incalzeremo il Governo affinché la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni non diventi solo un intervento al ribasso degli investimenti perché altrimenti si andrebbero ad alimentare le disuguaglianze e divari già presenti sui territori”
È stato approvato ieri alla Camera il disegno di legge che riforma l’autonomia differenziata. Cambiano ora le intese fra Stato e Regioni sulle 23 materie interessate.
Afferma la Fish: “Il testo stabilisce, tra l’altro, che l’attribuzione di funzioni riferibili ai diritti civili e sociali, garantiti equamente su tutto il territorio nazionale, è consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che il Governo dovrà emanare entro 24 mesi dall’approvazione della norma. Il trasferimento delle competenze quindi sarà possibile solo successivamente alla determinazione dei Lep e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di Bilancio. Senza determinazione di Lep e del loro finanziamento non sarà possibile per una Regione ottenere maggiore autonomia.
“Sarebbe stato più giusto lavorare più che sull’autonomia differenziata, sull’autonomia solidale, come avevamo evidenziato sin dall’inizio dell’iter di approvazione della norma – afferma il presidente Fish, Vincenzo Falabella -. Così lo Stato avrebbe dovuto sostenere le Regioni in difficoltà per consentire una maggiore uguaglianza sostanziale facendo avanzare l’Italia sul piano dei diritti, della coesione e dell’inclusione sociale. Incalzeremo il Governo affinché la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni non diventi solo un intervento al ribasso degli investimenti perché altrimenti si andrebbero ad alimentare le disuguaglianze e divari già presenti sui territori. E questo inciderebbe sulla vita dei nostri cittadini e cittadine con disabilità e sulle loro famiglie”.