“Comprendiamo che il clima di campagna elettorale possa accendere i toni ma corre l’obbligo di ricordare al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, che nel contratto di servizio Rai, anche grazie alla positiva interlocuzione con la Commissione, vi è una grande attenzione, quale mai prima nel passato, al tema relativo alla lingua dei segni”.

È quanto rileva il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in riferimento alla dichiarazione del presidente della Commissione di vigilanza Rai, che “suscitano stupore a fronte del proficuo lavoro comune svolto in questi mesi”.
Dobbiamo ricordare – prosegue la nota – che il Ministero “ha dovuto ritardare l’elaborazione del Contratto di servizio proprio per adeguarsi alle richieste di maggior tempo della Commissione e che ha introdotto, proprio su richiesta della Commissione di Vigilanza nel proprio parere sullo schema di Contratto di Servizio tra il Mimit e la Rai, in merito al tema relativo alla lingua dei segni, alcune modifiche all’articolo 9”.

In particolare, il Mimit ha “recepito e sintetizzato le richieste della Commissione di vigilanza con opportune modifiche agli articoli 2 e 9 nel senso atteso di potenziare l’accessibilità, l’inclusività e l’usabilità della propria offerta, unitamente all’elaborazione di un piano quinquennale per lo sviluppo di servizi e trasmissioni nella lingua dei segni e la traduzione in tale lingua di almeno un’edizione al giorno del Tg1, Tg2 e Tg3, assicurando la copertura di tutte le fasce orarie e garantendo l’accessibilità anche ai sordi ipovedenti attraverso un riquadro dell’interprete adeguato per dimensioni e colore. Il precedente contratto di servizio prevedeva, in riferimento alla lingua dei segni, all’articolo 25, per le persone con disabilità, la sola previsione di “tradurre in lingua dei segni (LiS) almeno un’edizione al giorno di Tg1, Tg2 e Tg3, assicurando la copertura di tutte le fasce orarie”. “Oltre a questo – prosegue il Mimit -, con nota del 3 aprile 2024, al fine di sottolineare ulteriormente l’importanza del tema dell’inclusività di tutti i cittadini, il Mimit ha inviato alla concessionaria RAI una comunicazione con la quale ha formalmente chiesto di porre particolare attenzione allo sviluppo dei servizi e delle trasmissioni nella lingua dei segni (LiS), anche attraverso specifici piani per obiettivi, mutuando dalle migliori esperienze già applicate da altre emittenti televisive; all’ampliamento e allo sviluppo di servizi di interpretariato LiS e sottotitolazione per le edizioni del TG3 regionali; alla promozione e realizzazione, anche tramite nuovi format, della cultura della sussidiarietà e del terzo settore, valorizzando le esperienze in ogni ambito, con particolare riferimento alle missioni di medici, sacerdoti e categorie tipicamente coinvolte”.

Il Mimit ricorda inoltre come “nel percorso di pubblicazione del contratto di servizio Rai in Guri, conclusosi in data 25 maggio 2024, la stessa Commissione di vigilanza Rai, dopo aver ricevuto lo schema di contratto in data 11 luglio 2023, ha inviato il proprio parere favorevole con condizioni in data 4 ottobre 2023, dopo aver richiesto una prima proroga ai tempi di invio di tale parere (che la norma individua in 30 giorni) in data 19 luglio 2023 e una successiva proroga in data 8 settembre 2023”. (AGI)

Il nuovo contratto di servizio prevede ora: art. 9, comma 2: “tradurre in lingua dei segni (LiS) almeno una edizione al giorno di Tg1, Tg2 e Tg3, assicurando la copertura di tutte le fasce orarie garantendo l’accessibilità anche ai sordi ipovedenti attraverso un riquadro dell’interprete adeguato per dimensioni e colore”; art. 9, comma 3: “elaborare e presentare un piano quinquennale per obiettivi, finalizzato allo sviluppo dei servizi e delle trasmissioni nel linguaggio dei segni, mutuando dalle migliori esperienze già applicate da altre emittenti televisive”; art. 2, comma 2: “assicurare un rafforzamento degli obblighi di accessibilità, inclusività e usabilità”; art.3, comma 4: “migliorare la struttura e l’usabilità di tutte le attuali e future piattaforme digitali del servizio pubblico (esemplificativamente Rainews.it, e Raiplay e RaiPlay Sound) tale da garantire l’effettiva valorizzazione del patrimonio di contenuti e una migliore fruibilità anche per mezzo di algoritmi e di strumenti di intelligenza artificiale, da parte dell’utenza attraverso tutti i possibili dispositivi di ricezione (esemplificativamente le televisioni connesse e non connesse, i dispositivi mobili e nomadici, le radio)”. (AGI)

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