Sulle pensioni governo usa disabili come bancomat ed è più duro della legge Fornero

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 16-10-2023 Roma Politica Conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri Nella foto Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini, Giorgia Meloni 16-10-2023 Rome (Italy) Politica Press conference at the end of the Council of ministers In the pic Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini, Giorgia Meloni

Nel Si&No del Riformista spazio alla manovra del governo Meloni e alla bozza sulle pensioni: è giusto superare la Legge Fornero? Favorevole Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) secondo cui l’Esecutivo ha fatto bene a superare la legge Fornero sulle pensioni ma, così facendo, ha “va contro le donne colpendo anche invalidi e caregiver“. Contrario l’economista Riccardo Puglisi, secondo cui: “Il rischio di riformare le pensioni senza badare ai conti è di rimanere sommersi”.

Qui il commento di Marco Rizzo:

Su pensioni, stretta sull’età e recupero dell’inflazione, il Governo Meloni è stato più duro della legge Fornero. Volevano cambiarla, hanno aumentato ancora di più l’età pensionabile anche per le donne. Hanno anche tolto la possibilità di andare in pensione per invalidi e per i caregiver. Nello specifico i disabili sono stati usati come un bancomat di Stato. È stato azzerato il fondo da 350 milioni di euro, legato all’attuazione della legge delega sulla disabilità. Questi soldi sono stati usati nel decreto Anticipi, per coprire l’ennesimo buco da 15 miliardi del Superbonus (qui vanno ringraziati per sempre i 5 stelle). Coloro che avrebbero dovuto abolire la Legge Fornero oggi si riscoprono improvvisamente pro-Fornero, incrementando anzi il livello di battaglia con cui si scagliano ai danni di chi – dopo anni di sudore, fatica e sacrifici – non attende altro che andare doverosamente in pensione.

Non passa inosservata l’asimmetria che c’è tra il modo con cui si erano scaraventati all’indirizzo dell’allora ministro del Lavoro del governo Monti e l’approccio che hanno deciso di adottare in occasione della Legge di Bilancio per quanto riguarda le pensioni. Cambiare idea è certamente legittimo, ma qui non siamo di fronte a una semplice sfumatura o a un impercettibile riposizionamento: quello del governo di centrodestra capitanato da Giorgia Meloni è un vero e proprio voltafaccia, una giravolta che si riverserà sulla pelle di donne e invalidi. Come se non bastasse ormai siamo alle comiche: dalle ultime bozze circolate (e pure sull’atteggiamento poco istituzionale ci sarebbe molto da dire) pare che si vada verso il ritorno a una “quotina 103”, prorogata di un anno ma con il ricalcolo e tagliando la rivalutazione sopra i 2.100 euro lordi. Quella che doveva essere una rivoluzione anti-sistema si è trasformata in una condizione ben più severa rispetto alla tanto criticata Legge Fornero. Sarebbe curioso sapere cosa ne pensano il presidente del Consiglio e il suo alleato Matteo Salvini dopo tanti anni di aspre polemiche: era davvero complicato riuscire a fare peggio e a loro va dato atto di esserci riusciti. Il pacchetto lacrime e sangue sembra scritto per far contenta Bruxelles, per dare all’Europa la perfetta dimostrazione che gli ordini dell’Ue – come da programma – sono recepiti dall’Italia e messi in atto.

Entrando nel particolare previdenziale, i tagli a maestri, medici, infermieri, dipendenti comunali misureranno perdite fino a 7mila euro l’anno sugli assegni futuri. Nel frattempo dal 2024 il fondo di accoglienza dei migranti sarà più cospicuo. Arriveranno infatti 200 milioni di euro in più in favore dei Comuni coinvolti nel piano di distribuzione e ospitalità. Dal “blocco navale senza se e senza ma” a questi 200 milioni previsti per il fondo accoglienza dei migranti… è stato un attimo. È chiaro che questa inversione di rotta tra quello che è stato detto in campagna elettorale è quello che si fa mette il governo in ambasce. Pensiamo ad esempio al “Non se ne parla” della Meloni sul blitz relativo ai conti correnti: la norma di cui parla la Meloni fu inserita all’interno dell’articolo 16 della delega fiscale, approvata il 4 luglio 2023. Quindi… è già prevista dalla delega fiscale, in altre parole, opera già. Dulcis in fundo, c’è il flop annunciato della “tassa” sugli extraprofitti bancari. Dopo Unicredit anche Intesa Sanpaolo non darà mai nulla allo Stato. Mentre la BCE gioisce, il popolo si affama.
Miliardi per acquistare ferrivecchi mentre si taglia la spesa sociale si trovano… Spenderemo infatti dai 4 ai 6 miliardi di euro, per acquistare 271 Leopard 2A8 tedeschi. Sono scelte apparentemente scellerate, ma in realtà imposte dal “sistema”, lo stesso contro cui, ai tempi di Draghi, la Meloni votava contro… ma allora serviva per prender voti.

di Marco Rizzo – Il Riformista

 

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