Locatelli: “Stop a burocrazia e si a rifinanziamento fondi”. Meloni: “Obiettivo è migliorare la qualità della vita”

La Ministra per le Disabilità all’Expo Aid: “siamo in un momento storico in cui vogliamo fare un grande salto di qualità e cambiare. Cambiare significa progetto di vita, significa cambiare quello che si è sempre fatto sino ad oggi: non più le singole prestazioni ma un progetto di accompagnamento per la vita della persona”

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“Il mondo delle disabilità sta troppo spesso sta in fondo alla lista, ma noi dobbiamo essere in cima alla lista e dobbiamo dirlo insieme perché è l’unico modo che abbiamo per farci ascoltare. Qui scriverò le prossime linee guida del Piano nazionale per le disabilità che firma il presidente della Repubblica, ma voglio anche lanciare un grande segnale, che siamo qui, che siamo in tanti e che abbiamo le idee chiare”. Parole della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli all’Expo Aid di Rimini.

“La principale resistenza che troviamo – ha precisato – per raggiungere la piena inclusività è la burocrazia a tutti i livelli. Adesso siamo in un momento storico in cui vogliamo fare un grande salto di qualità e cambiare. Cambiare significa progetto di vita, significa cambiare quello che si è sempre fatto sino ad oggi: non più le singole prestazioni ma un progetto di accompagnamento per la vita della persona”.

“Non è facile – ha osservato – andremo avanti sempre più convinti. Lo sforzo deve essere prima di tutto delle istituzioni per rendere più facile la vita delle persone e delle famiglie”.

Quanto alla due giorni riminese, cui hanno preso parte oltre 2.300 iscritti a seminari e incontri e oltre 60 associazioni, ha proseguito Locatelli, “vogliamo dare un grande segnale, quello di esser un mondo compatto dal punto di vista istituzionale, del terzo settore ma anche dei singoli cittadini. Possiamo fare molto di più ma dobbiamo farlo insieme”.

“La vera sfida è fare capire a tutti che la disabilità non è di una persona, non è della sua famiglia ma è una responsabilità condivisa per fare rafforzare le nostre comunità”, ha detto Locatelli.

“Noi – ha osservato – abbiamo bisogno di invertire le priorità a tutti i livelli, istituzionali e anche nel mondo quotidiano per potere guardare gli altri con un occhio diverso: cioè dire io su ogni persona posso investire e guardare i suoi talenti, le sue competenze e non solo commiserare chi ha una disabilità. Qui – ha concluso – siamo un mondo che lancia sfide, opportunità, progetti anche innovativi”.

Un riferimento anche alla prossima Legge di Bilancio. “Questo è un momento particolare, legato al contesto storico, economico e sociale che stiamo vivendo. Ho chiesto di rifinanziare i fondi che già abbiamo e stiamo lavorando anche sul fondo che mi è stato messo a disposizione l’anno scorso sulle periferie inclusive, un tema anche questo molto attuale. Stiamo lavorando su questo – ha argomentato – poi il nostro è un settore che ha sempre bisogno di sostegno e di risorse e ne arriveranno altre con i decreti attuativi della legge delega perché abbiamo due decreti per la primavera del 2024 molto importanti che sono quello sulla valutazione dell’invalidità civile che cambierà completamente e quello sul progetto di vita sul quale dobbiamo investire soprattutto nella formazione e nell’informazione”.

“Ciascuno ha un talento, ed è questa la sfida per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, anche e soprattutto cercando di costruire percorsi personali in base al talento”. Ha detto la premier Giorgia Meloni a conclusione della visita all’Expo Aid. La premier ha ricordato i decreti delegati collegati alla legge sulla disabilità che prevedono percorsi multidisciplinari. E ha chiuso così: “Questa manifestazione racconta una visione e ho visto storie stupende che danno tanta forza”. Quindi, ha argomentato la premier, “voglio fare davvero i complimenti al ministro Locatelli, all’Osservatorio sulle disabilità per questa iniziativa. Che è la prima di livello nazionale e istituzionale che mette insieme tutto il mondo che ruota attorno a questo tema. Cioè il mondo istituzionale ma anche quel lavoro infinitamente prezioso che enti, associazioni, realtà del Terzo Settore fanno insegnando qualcosa alle istituzioni perché in tema di sostegno, di qualità della vita qui si vedono esperienze straordinarie”.

“Credo – ha aggiunto – che questo ci insegni qualcosa di molto importante: in un mondo un po’ impazzito nel quale si vorrebbe essere abituati a considerare il valore delle persone in base a quello che producono e a quello che consumano, noi dimentichiamo che ognuno di noi ha un codice genetico unico e irripetibile e che, quindi, in ciascuna persona c’è un talento, c’è qualcosa da tirare fuori, questa è la grande sfida, secondo me, dell’affrontare il tema delle persone con disabilità”.

Non a caso, ha proseguito la presidente del Consiglio, “il modello che stiamo cercando di costruire con il ministro Locatelli e con il Governo, non è solamente erogare dei servizi, che sì possono migliorare la qualità della vita di persone che comunque rimangono a un margine ma è cercare di costruire percorsi personali che ruotino attorno ai bisogni specifici di quella persona, che ruotino intorno al talento di quella persona. Quello vuol dire dare una dignità. Chiaramente è un lavoro che non si può fare solamente con l’impegno istituzionale, si deve fare anche e soprattutto con l’impegno di chi la materia la vive, la conosce e ci lavora ogni giorno”.

Per questo, ha concluso Meloni, “noi siamo impegnati in una serie di fronti, abbiamo tutto il tema dei decreti delegati collegati alla Legge sulla disabilità. E lì ce ne sono due che sono centrali: la riforma dell’accessibilità per l’invalidità e i percorsi multidisciplinari personalizzati per le persone con disabilità”.

Redazione Quotidiano Sanità

 

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