Calderone: “Per chi ha in famiglia disabili, minori e anziani sull’Rdc non cambierà nulla”

In un'intervista al Corriere il ministro del Lavoro spiega che sull'annunciata abolizione e limitazione del Rdc il governo "andrà per gradi". Poi spiega: "Gli interventi per tagliare il costo del lavoro non sono sufficienti, ma il massimo che possiamo fare"

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Ministro del Lavoro Marina Calderone

di Huffpost

Intervistata dal Corriere della Sera, il ministro del Lavoro Marina Calderone spiega che sull’annunciata abolizione del reddito di cittadinanza dal 2024 e la limitazione già a partire dal 2023 il governo andrà per gradi. “Non ha intenzione di dimenticare chi ha necessità di un sostegno economico. Lo ha detto anche il presidente del Consiglio presentando la manovra. La scelta di una soluzione ponte sul 2023 va in questa direzione: intervenire subito sugli occupabili per portarli a rientrare nel mondo del lavoro mentre si lavora a una riforma organica delle politiche attive e dei centri per l’impiego, riformulando nel contempo le misure di lotta alla povertà”.

Per i percettori che hanno in famiglia disabili, minori, anziani che rendono difficile l’occupabilità, assicura il ministro, “non cambierà nulla per il 2023 e si troveranno strumenti idonei dal 2024”.

Per quanto riguarda gli interventi previsti in manovra per tagliare il costo del lavoro, a partire dal cuneo fiscale, si tratta di misure, dice Calderone che “non possiamo ritenere sufficienti, anche se quanto fatto è il massimo ottenibile alle condizioni attuali”. Si legge sul giornale:

“Si tratta di interventi che vanno visti come passi in avvicinamento agli impegni di legislatura, cioè il taglio del cuneo fiscale e contributivo entro il 5%. La scelta di intervenire attraverso l’estensione dello sgravio a carico del lavoratore subordinato a tutto il 2023, i bonus per le assunzioni under 36 e per donne svantaggiate, la flat tax al 5% per premi di lavoro straordinario sono una prima risposta fornita in un solo mese di governo per far arrivare ai lavoratori risorse pari a circa una mensilità in più. Avremo modo di lavorare ancora su questo aspetto”.

Il ministro del lavoro spiega poi che il pacchetto di agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato non basterà per aiutare donne e giovani. “Bisogna lavorare in parallelo sull’acquisizione di nuove competenze, spendibili sul mercato del lavoro. La questione è di sistema: non possiamo permetterci di fare a meno dell’apporto di giovani e donne al Paese” sostiene il ministro. Calderone promette poi che l’esecutivo si occuperà anche, nei prossimi mesi del divario di occupazione tra Nord e Sud. Cosa che però non è prevista in questa legge di Bilancio.

“Non in questa legge di Bilancio. Ci sono però alcune evidenze che non possiamo ignorare e da cui vogliamo partire in vista di quelle riforme di sistema che ci impegneranno nei prossimi mesi. Innanzitutto la percentuale maggiore di giovani e donne disoccupate e di giovani in dispersione scolastica si trova nelle regioni più in ritardo nell’adozione del sistema duale. In seconda battuta, lo sviluppo del sistema delle imprese e dell’economia meridionale rischia di essere compromesso da infrastrutture della formazione e del mercato del lavoro inadeguate”.

 

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