«Le persone con disabilità hanno bisogno di educatori che conoscano almeno le basi dell’educazione speciale basata sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA). Purtroppo, in Italia c’è una grave carenza di operatori formati», osserva il professor Carlo Hanau. «Inoltre metà dei 50 milioni di euro per l’autismo stanziati con la conversione in legge del D.L. 24/2022, oggi al voto del Senato, sono stati destinati all’assunzione di personale per un anno soltanto»
Redazione Vita.it
Oggi al Senato il voto per la conversione in legge del D.L. 24/2022 relativo ai fondi per l’autismo (ne avevamo scritto qui). Pubblichiamo le riflessioni a tal proposito del professor Carlo Hanau.
L’analisi critica fatta dal prof. Premoli sulla situazione degli educatori è ben condivisibile. La scarsa remunerazione del lavoro è una causa di abbandono del posto appena se ne trova un altro più remunerato. Le recenti assunzioni da parte della Scuola e delle ASL hanno molto depauperato gli altri servizi che pagano meno. Per dare una retribuzione adeguata e per assicurare la continuità del rapporto educativo due PdL in Parlamento prevedono l’estensione a tutto il Paese della loro stabilizzazione nel Ministero Istruzione. Occorre tuttavia fare attenzione a che la continuità venga garantita dalla legge, per evitare la mobilità annuale e gli scorrimenti tipici delle graduatorie degli insegnanti.
L’altro grande motivo che spinge a cambiare lavoro è la scarsa soddisfazione quando non si vedono miglioramenti negli allievi, per ottenere i quali occorre conoscere e sapere utilizzare metodi educativi efficaci e avere la supervisione di un esperto che possa dare indicazioni, soprattutto quando si tratta di casi con gravi comportamenti problema. Le persone con disabilità hanno bisogno di educatori che conoscano almeno le basi dell’educazione speciale basata sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA) che la Linea Guida n.21 del Ministero della Salute raccomanda.
Purtroppo, in Italia esiste una grave carenza di operatori formati sull’ABA. Il nostro Paese si distingue perché manca il corso di laurea sull’ABA, e questa scienza è insegnata soltanto in pochissime Università, più nella psicologia del lavoro che nella pedagogia speciale.
Fortunatamente per gli educatori che devono “soltanto” eseguire in pratica il Progetto di vita (art.14 L. 328/2000) di una o due persone con problemi di comportamento, la formazione teorica psicopedagogica generale necessaria a colmare questa lacuna è molto ridotta, specialmente se possiedono la laurea triennale. I corsi per Tecnico certificato del comportamento (RBT) o simili qualifiche analoghe chiedono un corso minimo di 40 ore di teoria e costano circa 400 Euro. Gli educatori già ci sono e basterebbe poca formazione supplementare.
Ma all’educatore si deve garantire l’assistenza di un Supervisor esperto, dotato di laurea magistrale, di abilitazione certificata e di iscrizione a un albo riconosciuto. La figura del Supervisor è l’esperto che, oltre ad avere il compito di elaborare il Progetto di vita con la famiglia e gli altri componenti l’unità valutativa multidisciplinare, ne segue poi l’evoluzione e lo modifica al bisogno, anche variando di conseguenza il budget di salute. I metodi basati sull’ABA sono per loro natura evolutivi ed esigono continue verifiche e cambiamenti. La figura del Supervisor potrebbe essere l’equivalente del case manager presente come assoluta necessità nelle due mozioni sull’autismo approvate all’unanimità dalla Camera dei Deputati lo scorso 3 marzo.
Il Supervisor impiega mediamente 6 ore al mese durante l’intervento intensivo per ogni caso. Per questo motivo può gestire contemporaneamente un numero massimo di 18 casi, che si traducono in un carico di oltre 100 ore al mese di osservazione dei comportamenti nella famiglia, nella scuola e poi nel lavoro. Le altre ore del suo tempo pieno devono essere dedicate al suo aggiornamento e alla preparazione degli interventi.
Metà dei 50 milioni di Euro che la Camera ha approvato il 4 aprile per l’autismo con la conversione in legge del D.L. 24/2022 e che il 17 maggio passa al Senato per l’approvazione definitiva sono stati destinati all’assunzione di personale per un anno soltanto e dovrebbero servire per retribuire circa 320 Supervisor per seguire quasi 6.000 casi. Ma gli allievi certificati con autismo in età 6-14 erano circa 43.000 nel 2019 (dati ISTAT approssimati per difetto), sette volte di più, e servirebbero circa 2.400 Supervisor soltanto per queste 8 coorti di età. Se poi si diagnosticano i più piccoli e i più grandi si sale di un ordine di grandezza.
Dato che oggi in Italia gli esperti sulle strategie comportamentali indicate nella LG n.21 formati secondo lo standard internazionale del Board BACB o dell’Early Start Denver Model sono meno di 400, emerge la necessità di fare moltissima formazione. Nello stesso provvedimento il Parlamento cerca di rimediare destinando 7,5 milioni (dei 50 totali) alle Università che, d’intesa col SSN, offriranno corsi e master universitari sull’ABA agli operatori del Servizio Socio-Sanitario Nazionale e del SSN, anche agli assunti a termine (un anno) con i 25 milioni prima citati. Questa scelta garantisce un avvio della formazione nell’Università, che resta sempre il riferimento per l’istruzione superiore e allontana il rischio di delegarla alle scuole di specializzazione private. Il difetto è la limitazione del finanziamento per la formazione: sarebbe necessario imitare e riparametrare il recentissimo DPCM del 10.01.22 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/04/06/22A02141/sg , col quale sono stati stanziati 4 milioni per attivare corsi di laurea universitari specifici e istituire “Un elenco degli interpreti in lingua dei segni” presso la Presidenza del Consiglio.
Si chiede al Governo di procedere nella realizzazione di tutti gli inviti rivoltigli dalla Camera, che ha votato all’unanimità le due mozioni sull’autismo, per realizzare tutto ciò che l’art.60 dei LEA per l’autismo richiede in quantità e qualificazione degli operatori, finanziati dal Fondo Corrente piuttosto che da finanziamenti occasionali.
*Prof. Carlo Hanau, docente presso UNIMORE e UNIPI, presidente A.P.R.I. OdV