Primo via libera unanime della Camera al ddl delega al governo in materia di disabilità.

Il disegno di legge, composto da 5 articoli e collegato all’attuazione delle riforme nell’ambito del Pnrr, passa ora all’esame del Senato e prevede innanzitutto una delega al governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità. Il principale obiettivo è assicurare un progetto di vita personalizzato e partecipato diretto a consentire alle persone con disabilita’ di essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società.

RIORGANIZZAZIONE NORMATIVA E UNIFICAZIONE ACCERTAMENTI
Tra le novità, oltre alla riorganizzazione dell’intera normativa in materia (il governo deve adottare, entro 20 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione ed il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilita’), si prevede una revisione dei processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità.

La finalità è quella di garantire un’omogenea valutazione su tutto il territorio nazionale, e di realizzare, anche a fini deflattivi del contenzioso giudiziario, una semplificazione e razionalizzazione degli aspetti procedurali e organizzativi del processo valutativo di base.

PROGETTO PERSONALIZZATO PER UNA VITA INDIPENDENTE
Il ddl, inoltre, dispone una valutazione multidimensionale della disabilità, mediante un progetto personalizzato e al fine di garantire al soggetto una vita indipendente. É anche prevista la riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità. La finalità perseguita è quella di garantire alla persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione, anche mediante una valutazione della stessa congruente, trasparente ed agevole, tale da consentire il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali ivi inclusi i diritti alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l’effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione, per promuovere l’autonomia della persona con disabilità e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione. Il progetto individua i sostegni e gli accomodamenti ragionevoli che garantiscano l’effettivo godimento dei diritti e delle libertà’ fondamentali, tra cui la possibilità’ di scegliere, in assenza di discriminazioni, il proprio luogo di residenza e un’adeguata soluzione abitativa, anche promuovendo il diritto alla domiciliarità delle cure e dei sostegni socio-assistenziali.

NASCE L’AUTORITA’ GARANTE NAZIONALE DELLE DISABILITA’
La delega prevede l’istituzione di un Garante nazionale delle disabilità per la tutela e promozione dei diritti delle persone con disabilità, avente natura indipendente e collegiale. Tra le funzioni del garante, raccogliere segnalazioni da persone con disabilita’ che denuncino discriminazioni o violazioni dei propri diritti, anche attraverso la previsione di un centro di contatto dedicato; vigilare sul rispetto dei diritti e sulla conformità alle norme e ai principi stabiliti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato e dai regolamenti; svolgere verifiche, d’ufficio o a seguito di segnalazione, sull’esistenza di fenomeni discriminatori; formulare raccomandazioni e pareri alle Amministrazioni e ai concessionari pubblici interessati; promuovere una cultura del rispetto dei diritti delle persone con disabilità attraverso campagne di sensibilizzazione e comunicazione e progetti di azioni positive, in particolare nelle istituzioni scolastiche, in collaborazione con le Amministrazioni competenti per materia; infine, trasmettere annualmente una relazione sull’attività svolta alle Camere, nonchè al Presidente del Consiglio dei ministri ovvero all’Autorità politica delegata in materia di disabilità.

 

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