MOGLIANO VENETO – Parola d’ordine: inclusione. Per creare una comunità inclusiva, che miri ad abbattere quante più barriere possibili, l’Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto ha pensato di partire dai più piccoli. Durante i centri estivi comunali 2021, infatti, sono stati proposti progetti di insegnamento di nozioni base della lingua dei segni (LiS) con il fine ultimo di avvicinare gli udenti, sin dalla tenera età, alla comunità sorda.
di Manuel Trevisan
Grazie alla convenzione con Ca’ Foscari, tre tirocinanti hanno redatto un progetto di sensibilizzazione che si è svolto presso la scuola primaria Giuseppe Verdi: non solo teoria, ma anche momenti ludici hanno impegnato così i bambini in quotidiane attività laboratoriali in cui protagonista era la LiS.
Un nobile progetto che spalanca le porte a un nuovo modo di comunicare, che permette di abbattere la barriera che separa udenti e sordi, fondamentale ancora di più a seguito dell’ufficialità anche in Italia della lingua dei segni, avvenuta nel mese di luglio. Mogliano Veneto lo ha capito, diventando infatti il primo comune della Marca Trevigiana ad attuare progetti di inclusione comunicativa rivolti ai più piccoli.
“Questo strumento è importantissimo non solo per le persone sorde – commenta l’Assessore alle Politiche Sociali Giuliana Tochet – ci siamo resi conto con l’adozione delle mascherine anti Covid che molti concittadini presentano difficoltà uditive non riuscendo più a leggere il labiale.
Ci auguriamo che questo progetto possa fare da apripista a una realtà sociale importante affinché sempre più persone possano interessarsi all’apprendimento di questa particolare lingua ed essere di aiuto a chi l’udito non lo ha”.