Un elenco di interpreti LiS a disposizione delle forze dell’ordine e il disagio di molte famiglie con disabili gravi.
Sono stati i punti affrontati durante l’incontro tra una ristretta rappresentanza di MCL – Movimento Cristiano Lavoratori – e la neo Prefetta di Trapani, Filippina Cocuzza.
All’incontro, avvenuto lo scorso 8 luglio, per un saluto di benvenuto e l’augurio di buon lavoro a favore della popolazione di questo territorio provinciale, erano presenti il Presidente Regionale Giorgio D’Antoni e il Presidente provinciale di Trapani Ubaldo Augugliaro, insieme ad Angela Puleo, Presidente dell’A.I.A.S. Onlus – Sezione di Castelvetrano e Giuseppe D’Alessandro, Presidente della Sezione provinciale ENS – Ente Nazionale Sordi – di Trapani.
Alla Prefetta Cocuzza sono stati presentati i principali servizi resi alla cittadinanza dal MCL ed anche rappresentate due proposte riguardanti le persone sorde e le persone con disabilità gravissima. In primo luogo, prendendo spunto da un recente episodio verificatosi nella stazione dei Carabinieri di Castelvetrano dove si è presentata una signora sorda, in stato confusionale e di agitazione, che chiedeva qualcosa che non era possibile comprendere perché impossibilitata a esprimersi né con il parlato né con lo scritto si è proposto alla Cocuzza di promuovere un’intesa tra la Sezione provinciale dell’Ente Nazionale Sordi con le forze dell’ordine e con l’Azienda Sanitaria Provinciale volta all’istituzione ed all’utilizzazione di un elenco provinciale di interpreti LiS (Lingua dei Segni Italiana) da fornire a tutte le stazioni di Carabinieri e della Polizia di Stato e a tutti i servizi di Pronto Soccorso sanitario per far sì che questi possano chiamare l’interprete LiS più vicino nei casi di urgente necessità appunto delle persone sorde nei casi di sicurezza e nei casi di urgenza sanitaria.
In secondo luogo è stato rappresentato il grave disagio delle famiglie di genitori anziani che assistono un figlio con disabilità gravissima i quali avrebbero il diritto all’indennità di accompagnamento se non fosse per alcuni “Giudici tutelari onorari”, quindi non magistrati, che pretendono dalle famiglie fatture per liquidare l’assistenza fornita dagli stessi genitori al figlio disabile.
La Prefetta che ha accolto la delegazione con attenzione e disponibilità , si è impegnata a cercare con le istituzioni competenti una soluzione adeguata ai gravi problemi esposti.