Pasquale Tridico, Presidente dell’INPS di nomina giallo-verde che presentando la Relazione annuale a Montecitorio, ha prefigurata in “un’ottica di circoscrizione della spesa assistenziale” di sottoporre l’indennità di accompagnamento a limiti reddituali”. Siamo alle solite
“Mentre in altri luoghi e in altri contesti si tenta di elaborare nuove politiche per la non autosufficienza delineando supporti alle persone e alle famiglie e traguardando livelli essenziali di assistenza, c’è ancora chi rispolvera vetuste e fallimentari alchimie per raschiare risorse dalle indennità di accompagnamento. È il caso di Pasquale Tridico, Presidente dell’INPS di nomina giallo-verde che presentando la Relazione annuale a Montecitorio, ha prefigurata in “un’ottica di circoscrizione della spesa assistenziale” di sottoporre l’indennità di accompagnamento a limiti reddituali. Riprende il Tridico vecchie ricette, morte prima di nascere per evidente insostenibilità, etica, tecnica ed economica, e tanto care ai Governi di destra.”
Così commenta Pietro Barbieri, presidente del Gruppo di Studio sui Diritti delle Persone con Disabilità nel CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo).
“Ci si augura che il Parlamento e la società civile abbiano un sussulto in difesa di quelle politiche di protezione sociale che altrimenti saranno destinate allo smantellamento o, nella migliore delle ipotesi, a permanere nell’improvvisazione e nella marginalità. O essere oggetto di appetiti altri come sta accadendo a Roma.”
La “frecciata” di Barbieri è meglio precisata nella seconda dichiarazione di ambito prettamente capitolino e più precisamente la Fondazione Roma Capitale, ente controllato da Roma Capitale. È nata con l’obiettivo di sostegno alle persone fragili in situazione di disagio per il miglioramento della loro qualità di vita a partire dai servizi residenziali o comunque sostitutivi della famiglia, rivolti a persone con disabilità, al fine di integrarle nel tessuto sociale della città e dove possibile avviandole al lavoro. La Fondazione dovrebbe elaborare e rendere operative modalità di integrazione delle iniziative di solidarietà sociali con lo scopo di ridurre in prospettiva i costi sociali di assistenza, ma è rimasta in una condizione di stallo negli ultimi 4 anni.
“Come altri cittadini mi interrogo mettendo in fila i fatti. Per anni la Giunta Raggi ha mantenuto in congelatore quella Fondazione che poteva veramente essere il propulsore dell’innovazione e della sostenibilità. Il 7 luglio il risveglio: ecco che la Sindaca nomina il nuovo Consiglio di amministrazione senza alcuna manifestazione di interesse pubblico che garantirebbe peraltro quella trasparenza di cui i 5 Stelle menano vanto. Che dire? Pensare alle nomine in stile Prima Repubblica in prossimità della conclusione del mandato è fin troppo scontato.”