Docente Lis di Cossato ‘bacchetta’ la Ministra: “Non è una insegna da stazione”

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Sta facendo il giro della Rete social la considerazione di Claudio Baj sulla definizione alla Lingua dei segni data da Erika Stefani.

Sta facendo il giro della Rete social la considerazione di Claudio Baj sulla definizione alla Lingua dei segni data dalla Ministra Erika Stefani.

La considerazione sui social

Claudio Baj è insegnante Lis all’Istituto Comprensivo di Cossato. Ecco come si è espresso:

“La Ministra della Disabilità Erika Stefani definisce la nostra lingua, LIS, come uno strumento dell’accessibilità?
Penso che sia doveroso contraddire questo pensiero pregiudizievole e la nostra lingua visiva non può essere equiparata alle varie insegne informative contenenti nelle varie stazioni italiane, che informano quotidianamente i ritardi dei treni. Perché? Probabilmente nessuno l’ha informata che la LIS ha una propria grammatica e si evolve nel tempo. Soprattutto è un veicolo di trasmissione culturale
Mi stupisce che l’abbia detto dopo l’incontro con la più grossa associazione di sordi italiana”.

Il messaggio della Ministra

Ecco il testo con la definizione “incriminata” della Ministra Erika Stefani, pubblicato sul sito del Ministero per le Disabilità:

“Sin dalle prime settimane successive alla mia nomina in qualità di Ministro per le Disabilità ho incontrato le associazioni maggiormente rappresentative delle persone sorde, sordocieche e con disabilità uditive, e ho raccolto le istanze che le stesse hanno avanzato in tema di inclusione e partecipazione alla vita sociale, culturale, economica e politica del Paese. Il tema dell’accessibilità ai contenuti da parte delle persone sorde o con ipoacusie, infatti, è fortemente sentito dalle associazioni. A tal proposito, sono consapevole che sarà fondamentale adottare una strategia articolata sulla prevenzione e identificazione precoce del deficit sensoriale, la riduzione e il superamento dello stesso, l’acquisizione della lingua orale e scritta, la diffusione di ogni tecnologia o strumento, tra cui non va trascurato il riconoscimento della LIS, atto a favorire l’accessibilità di luoghi, mezzi e servizi”. Così il Ministro per la disabilità, Erika Stefani, durante il Question time alla Camera.

Il riconoscimento della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile pertanto costituisce anch’esso un obiettivo nell’azione di Governo – aggiunge – Con i miei uffici sto lavorando alla predisposizione di un disegno di legge che recepisca le molteplici sensibilità in tema di abbattimento delle barriere alla comunicazione e nel quale possa trovare spazio anche il riconoscimento della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile, atteso che, come ricordato, in molti Paesi europei la LIS ha già trovato riconoscimento ed occorre mettersi anche al passo”.

 

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