Dalla Regione Piemonte via libera al riconoscimento della lingua dei segni

Il presidente della VI Commissione, Paolo Bongioanni: “Un passo avanti per la partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva”

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Un tassello prezioso all’interno di un mosaico da troppo tempo in attesa di completamento.

Giovedì 18 marzo, nell’ambito della VI commissione consiliare della Regione Piemonte, presieduta da Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia), è pervenuto il via libera al riconoscimento della lingua dei segni: dopo più di dieci anni, si è registrato dunque un passo avanti per la partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva, mediante l’approvazione del parere preventivo (con voto unanime delle forze presenti di maggioranza e minoranza) per l’attuazione della legge regionale numero 9 del 2012.

Un provvedimento atteso da oltre un decennio – afferma il presidente della commissione, Bongioanni -. Voglio ringraziare gli assessori Elena Chiorino e Luigi Icardi, con i quali abbiamo portato a compimento un provvedimento importantissimo, grazie al quale si garantiscono i processi di apprendimento e di inclusione degli studenti sordi attraverso l’utilizzo di metodologie e strategiedidattiche per prevenire la dispersione scolastica, promuovere lo sviluppo e la costruzione dell’identità dello studente sordo e migliorare le conoscenze e le competenze in tema di inclusione scolastica degli studenti sordi”.

Sarà altresì possibile “garantire la diagnosi precoce di sordità ad ogni neonato entro il terzo mese di vita, assicurare una rimediazione precoce della sordità entro il sesto mese e garantire la proposta di applicazione dell’impianto cocleare per i centri regionali accreditati.

Inoltre, abbiamo individuato gli ambiti di intervento dell’educazione, della formazione, del lavoro, della comunicazione e della sanità”.

In conclusione, Paolo Bongioanni ha voluto sottolineare come “il provvedimento adottato oggi dia un segnale di positività; pertanto, ringrazio tutte le forze di maggioranza e minoranza che hanno votato all’unanimità e credo che il mondo delle persone sorde, più sfortunate di noi, oggi abbia finalmente, al termine di una lunga attesa, una prima risposta, che potrà essere sicuramente perfezionata e integrata, ma che rappresenta un primo mattone sul quale costruire un futuro migliore”.

 

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