Lavoro, scuola, prestazioni sociali: le proposte di Fish e Fand alla XII Commissione della Camera dei Deputati

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R 45577 CAMERA DEI DEPUTATI VUOTA

Nel corso della pandemia le Persone con disabilità hanno sofferto più degli altri. A partire da questa constatazione, lo scorso 27 gennaio, si è tenuta alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati l’audizione dei presidenti della FISH e della FAND, rispettivamente, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano.

Nell’occasione le due organizzazioni hanno presentato ai parlamentari un documento attraverso cui si chiede un profondo ripensamento dell’attuale sistema di welfare, in modo da garantire che in modo omogeneo, sull’intero territorio nazionale, i diritti civili ed umani delle Persone con disabilità vengano rispettati e resi concretamente esigibili.

Tra le proposte contenute nel paper: l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e l’introduzione di nuovi strumenti di garanzia, come i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), da finanziare attraverso la costituzione di un fondo nazionale alimentato dalla fiscalità generale. Non solo. Nel documento (che alleghiamo qui in basso per completezza di informazioni) si insiste sulla necessità della riforma della Legge 68/99, al fine di «consentire un accesso più equo al mondo del lavoro delle Persone con disabilità, e in particolare delle donne». Ciò perché il tasso di disoccupazione delle Persone con disabilità è pari a otto volte il tasso di disoccupazione calcolato sul mercato del lavoro ordinario, una situazione di svantaggio che ora «rischia di aggravarsi a causa della pandemia e con la fine del blocco dei licenziamenti». Insistono le due organizzazioni, FISH e FAND: «In ogni azione proposta nel Piano da inviare alla Commissione Europea vanno incluse le Persone con disabilità, che devono beneficiare dei diritti alla salute, all’educazione, al lavoro, alla mobilità, al turismo, al tempo libero, alla partecipazione, realizzando così la loro piena inclusione». E poi concludono: «in questa direzione il welfare italiano deve trasformarsi in un welfare di inclusione e di prossimità». Come ha ribadito qualche giorno fa il presidente della FISH, Vincenzo Falabella, intervistato dall’agenzia Ansa: «occorre superare il modello basato su bisogni precostituiti e standardizzati». Ed è in questa direzione che vanno le proposte che sono state presentate il 27 gennaio ai parlamentari.

FAND_FISH_Audizione Piano Nazionale di Recupero e Resilienza_XII Commissione (1) 

 

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