Nella seduta del 10 giugno di quest’anno, il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha approvato la mia proposta di mozione, diventata poi mozione n° 72, con la quale si impegnava questa giunta provinciale ad incontrare le associazioni e gli enti di riferimento per valutare la situazione dei residenti in provincia di Trento affetti da sordità, cecità e ipovedenza in ordine ai potenziali benefici derivanti dalla legge n. 104 del 1992 rispetto alle altre regioni italiane; tutto ciò a seguito di alcune segnalazioni, una delle quali riportata anche sulla stampa locale, con la quale mi riferivano che il beneficio dei tre giorni mensili di permesso viene riconosciuto agli invalidi sordi in tutta Italia ma non in Trentino, provocando in alcuni casi anche disparità di trattamento e di accesso ai diritti. Essendo giunte al sottoscritto delle sollecitazioni in merito, si interroga l’assessore competente per sapere se siano state incontrate le associazioni e gli enti di riferimento per iniziare un confronto attivo che porti anche ai residenti della Provincia Autonoma di Trento il riconoscimento dei benefici derivanti dalla legge n. 104 del 1992 come attuato nelle altre regioni italiane.
Questo il testo della Question time appena letta in consiglio da Pietro De Godenz che a margine ha aggiunto:
“In seguito alle segnalazioni appena citate nel testo della question time ho pensato di richiedere l’impegno della Giunta con una apposita mozione approvata all’unanimità a procedere con una rapida e approfondita verifica, in piena collaborazione con le associazioni trentine di riferimento, del numero di persone sorde, ipovedenti e non vedenti che nella nostra provincia, pur avendone necessità, si trovano a oggi impossibilitati a godere dei permessi mensili previsti dalla legge e 104 e quindi ad attivarsi, una volta verificatolo, per fare in modo che anche alle persone residenti nella Provincia Autonoma di Trento tali permessi ed eventuali altri benefici vengano pienamente riconosciuti, colmando, se presente, ogni lacuna normativa in merito.”
Infatti, stando a quanto riferito si sono verificate situazioni diversificate nelle quali, per fare alcuni esempi, cittadini sordi (ma lo stesso potrebbe succedere a ipovedenti e non vedenti) residenti fuori dalla nostra provincia ma in essa attivi a livello lavorativo usufruiscono dei permessi perché riconosciuti per legge in altre province, oppure, ancora, persone affetta da handicap che si sono trasferite in Trentino ma, avendo fatto domanda nelle rispettive zone di nascita o provenienza si vedono parimenti riconosciuta l’applicazione in toto della 104, permessi compresi.
“Il rischio” ha spiegato De Godenz “è quello che chi ha sempre vissuto o vive da molti anni in Trentino si trovi discriminato e non possa godere degli stessi permessi e degli stessi diritti di chi magari viene da fuori e ciò non è certamente giusto”.
Pertanto De Godenz è tornato oggi sul tema, forte della mozione approvata in precedenza – il cui dispositivo,concordato con l’assessora Segnana e approvato dal consiglio impegnava la giunta a incontrare le associazioni e gli enti di riferimento e a valutare la situazione dei residenti in provincia di Trento affetti da sordità, cecità e ipovedenza in ordine ai potenziali benefici derivanti dalla L. 104/1992 rispetto alle altre Regioni italiane – auspicando una pronta soluzione da parte della Giunta provinciale e che, quantomeno, si incontrino il prima possibile i rappresentanti dei sordi, ciechi e ipovedenti interessati.
“Diritti e doveri devono essere i medesimi per tutti ed è compito del Consiglio della Giunta e della Provincia fornire una concreta risposta a chi ne ha davvero bisogno, facendo in modo che le persone con problematiche davvero serie come quelle sopra riportate – sordi, ciechi e ipovedenti – abbiamo in Trentino gli stessi diritti che possono avere nelle altre regioni italiane” ha rimarcato.
L’assessora Segnana, rispondendo alla richiesta di De Godenz ha spiegato che a causa del Coronavirus non è ancora stato possibile procedere con un incontro e un confronto e ha comunicato che l’assessorato si è già attivato per organizzarlo nei prossimi giorni al fine di concertare una soluzione concreta.
Soddisfatto solo parzialmente il cons De Godenz in chiusura che ha rimarcato la necessità di procedere con tempestività – “dobbiamo fare in fretta, continuano a chiederci informazioni su come muoverci e ne hanno tutti i diritti”, ha spiegato – verso una soluzione vera e definitiva in merito all’applicazione della 104 in Trentino ancor di più ora che l’emergenza Covid, non ancora purtroppo conclusa, rischia di andare ulteriormente a colpire le fasce più deboli della popolazione
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