Il 22 ottobre 2019 si è celebrata la Giornata europea dei sordi.
Tuttavia, nonostante gli articoli 21 e 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE vietino esplicitamente la discriminazione fondata sulla disabilità e prevedano la partecipazione delle persone con disabilità alla società, la stragrande maggioranza dei non udenti deve ancora affrontare numerosi ostacoli nella vita quotidiana che impediscono la piena inclusione nella società. Più di 3 milioni di persone sorde nel mondo usa la lingua dei segni o altri metodi specifici di comunicazione, ma tali strumenti non sono ancora del tutto riconosciuti in alcune realtà europee, creando pregiudizio e disparità di trattamento nella società.
Alla luce di questa problematica le tre eurodeputate del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Estrella Durà Ferrandis, Mònica Silvana Gonzàlez e Alicia Homs Ginel hanno redatto un’interrogazione parlamentare, indirizzata all’attenzione della Commissione europea, per chiedere un’iniziativa legislativa che riconosca la sordità come una disabilità distinta e garantisca il rispetto e il riconoscimento legale di tutte le lingue dei segni, non solo per garantire la piena inclusione nella società, ma anche per garantire la parità di accesso all’occupazione, all’istruzione, alla formazione e alla libera circolazione all’interno dell’UE.
Helena Dalli, Commissaria dell’UE all’uguaglianza è intervenuta in risposta all’interrogazione delle 3 deputate spagnole, confermando che “l’UE è impegnata nell’inclusione e nell’uguaglianza per tutti, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall’etnia origine, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. La politica dell’UE in materia di disabilità segue il concetto di disabilità sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con disabilità, concentrandosi sull’interazione tra persone con disabilità e ostacoli che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società. La Commissione si concentra sulla riduzione degli ostacoli incontrati da persone con disabilità, indipendentemente dalla menomazione.
Il riconoscimento dello stato di disabilità, il riconoscimento legale delle lingue dei segni e la disposizione dei servizi essenziali per le persone con disabilità, sono competenze degli Stati membri. Tuttavia, per sostenere e integrare le azioni a livello nazionale, la Commissione promuove iniziative a livello dell’UE, in particolare attraverso la strategia europea sulla disabilità 2010-2020”.
La commissaria maltese ha poi ricordato i prossimi passi della Commissione nell’ambito delle politiche per la disabilità: “La Commissione sta attualmente valutando la strategia europea sulla disabilità 2010-2020. Formali decisioni sulle nuove iniziative nel campo della disabilità saranno prese dopo la valutazione della nuova strategia della disabilità”.
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