Entro il 31 dicembre il Parlamento dovrà approvare la Legge di Bilancio 2020, il cui iter è entrato nel vivo con la presentazione degli emendamenti, lo scorso lunedì. Saprà la manovra economica inserire politiche in grado di dare risposta anche alle priorità degli italiani con disabilità? Si mobilita intanto il mondo associativo per dare voce a queste richieste.
LE TRE PRIORITA’ – Dopo l’appello della FISH sulle istanze urgenti del mondo disabile (dal sostegno dei caregiver familiari alle risorse per la non autosufficienza, ndr), l’ENS (Ente Nazionale Sordi) porta alla luce del Parlamento, nello specifico, quelle dei cittadini sordi italiani.
In particolare, tre sono i punti – importantissimi e irrinunciabili – su cui si sofferma il Presidente Nazionale dell’Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci:
1. La questione delle rette dei convitti per sordi
2. La necessità di destinare un fondo concreto per la realizzazione dei GIT, così come previsti dalla Legge sulla cd. Buona Scuola
3. La necessità di equiparare le provvidenze economiche dei disabili sensoriali ponendo fine ad una ingiusta discriminazione
A RISCHIO I CONVITTI – “I convitti e le Scuole per Sordi sono un’eccellenza – ha proseguito il Presidente – Istituzioni scolastiche che sono punti di riferimento per pratiche inclusive di studenti sordi con studenti udenti, con metodologie didattiche all’avanguardia dedicate agli studenti sordi: senza il pagamento delle rette, problema annoso e irrisolto, queste istituzioni rischiano di chiudere e di disperdere un patrimonio culturale e didattico unico mettendo a rischio anche preziosi posti di lavoro. A tal fine si rende necessario che lo Stato si doti di un fondo che garantisca la frequentazione a quegli studenti sordi che scelgono quelle scuole”.
GIT E SCUOLA – Il Presidente Petrucci ha poi approfondito il tema dei GIT (Gruppi Inclusione Territoriale) previsto dal D. Lgs. N. 6/2017 e SMI, “che può dare una concreta spinta per realizzare i temi affrontati dalla riforma della scuola senza ulteriori indugi, pertanto è importante che abbia una sufficiente dotazione finanziaria”.
INDENNITÀ DI COMUNICAZIONE – Infine il Presidente dell’ENS ha affrontato lo spinoso tema della disparità dei trattamenti previdenziali riconosciuti alle persone sorde (Indennità di Comunicazione) con quello riconosciuto alle persone non vedenti (ciechi assoluti – Indennità di Accompagnamento), “trattandosi di disabili sensoriali gravissimi entrambi così come riconosciuto anche dall’INPS – afferma Petrucci – è incomprensibile la disparità di trattamento considerato che una persona sorda non può sopperire alle proprie difficoltà con una indennità di poco superiore ai 250,00 euro; il Governo e il Parlamento devono dare una risposta e una soluzione a questi problemi oltre – ricorda il Presidente dell’ENS – a riconoscere finalmente la Lingua dei Segni Italiana”.
Redazione
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