La sanità alle Europee

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Non molti gli impegni concreti dedicati al tema della sanità, tra richiami generali al diritto alla salute, un’implementazione della prevenzione e delle prestazioni erogabili, fino alle proposte per una diffusione capillare di centri ospedalieri. C’è poi chi, come la Lega, non ha pubblicato un vero e proprio programma ma solo una serie di video e locandine. A distinguersi sembra essere il solo M5S che punta a slegare gli investimenti in ambito sanitario dagli attuali vincoli di bilancio

18 MAG – Ad ormai pochi giorni dall’appuntamento elettorale del prossimo 26 maggio per le elezioni europee, abbiamo analizzato i programmi dei maggiori partiti italiani. Non molti gli impegni concreti dedicati al tema della sanità, tra richiami generali al diritto alla salute, un’implementazione della prevenzione e delle prestazioni erogabili, fino alle proposte per una diffusione capillare di centri ospedalieri. C’è poi chi, come la Lega, non ha pubblicato un vero e proprio programma ma solo una serie di video e locandine. A distinguersi sembra essere il solo M5S che punta a slegare gli investimenti in ambito sanitario dagli attuali vincoli di bilancio.

Di seguito l’analisi dei programmi elettorali.

Movimento 5 Stelle
L’unico impegno politico concreto sembra essere quello proposto dal Movimento 5 Stelle che, al punto 10 del programma pubblicato sul blog delle stelle, spiega: “Per continuare a cambiare ci vuole flessibilità e disponibilità negli investimenti per lo sviluppo. Togliamo i vincoli di bilancio sull’istruzione, la sanità e le infrastrutture”.

Lega
Come spiegavamo in precedenza, l’altro partito di Governo, la Lega, non ha pubblicato un vero e proprio programma, scegliendo di affidarsi ad una serie di spot e locandine raffiguranti il vicepremier Matteo Salvini. In ogni caso, nel Parlamento europeo il carroccio siede attualmente accanto agli euroscettici del Rassemblement National, ex Front National, di Marine Le Pen. Insieme ad altri partiti nazionalisti euroscettici fa parte del Movimento per un’Europa delle nazioni e delle libertà (Menl), partito politico europeo di destra. Tra gli obiettivi presenti nel programma del Menl troviamo il tema dell’identità e dell’immigrazione, quello della sovranità e quello della libertà digitale. Nessun impegno, invece, per quel che riguarda il capitolo sanità e sociale.

Partito Democratico
Nel programma del PD per “una nuova Europa” , si richiama una nuova via che si lasci alle spalle le politiche neoliberiste e che sappia respingere i nuovi nazionalismi, per puntare su un lavoro di qualità per i suoi cittadini, sulla tutela dell’ambiente, sulla sicurezza sociale e su un modello economico in grado di affrontare problemi come le disuguaglianze e il carovita. Quanto alla sanità, si propone poi di investire 6 miliardi di euro nel bilancio europeo per i 25 milioni di bambini svantaggiati del nostro continente, “con un approccio innovativo per eliminare la povertà infantile dall’Unione europea assicurando a tutti i bambini a rischio povertà accesso gratuito all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’assistenza per l’infanzia, all’alloggio e a una alimentazione adeguata”.

Forza Italia
Il partito di Silvio Berlusconi punta ad un’Europa che “rafforzi il proprio modello di economia sociale di mercato che non lasci indietro nessuno e che dia l’opportunità ai giovani di progettare il futuro”. Questo impegno viene articolato in diversi punti: più impegno verso chi ha bisogno con la previsione di una “medicina sociale” per quel che riguarda l’odontoiatria e l’oftalmologia,Implementazione della prevenzione sanitaria, e incentivi all’inserimento sociale dei disabili. Infine, nel capitolo sulla politica commerciale si propone poi di “imporre i nostri standard sanitari sociali, ambientali e combattere la concorrenza sleale”.

Fratelli d’Italia
Il partito di Giorgia Meloni punta al passaggio da un’Unione europea ad una confederazione europea di Stati sovrani. E, in un’apposito capitolo dedicato alla lotta alla povertà e tutela della salute, propone di abbandonare l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza che “favorisce i furbi e i disonesti”, in favore di un aiuto economico concreto per chi è impossibilitato a lavorare per ragioni oggettive: bambini, disabili, pensionati, over 60 privi di reddito. Troviamo poi la proposta di un raddoppio per gli assegni di invalidità, oltre al riconoscimento della funzione sociale dei caregiver con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo. Quanto alla sanità viene richiamato un Patto per la salute tra Stato e cittadini per chi effettua una corretta e periodica prevenzione sanitaria. E, per garantire il diritto alla salute, si rilancia l’idea di una estensione delle prestazioni sanitarie anche in ambito odontoiatrico, oltre alla “diffusione capillare di centri ospedaliere“. Quanto a quest’ultimo punto non viene però chiarito se l’impegno debba riguardare l’Italia o l’intero Continente europeo.

Giovanni Rodriquez

http://www.quotidianosanita.it

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