Ddl videosorveglianza, al Senato il provvedimento che mette a rischio la privacy

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È arrivato da una decina di giorni in commissione Affari costituzionali al Senato il disegno di legge per la prevenzione dei maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private. Approvato alla Camera a fine ottobre scorso, il provvedimento – nato per iniziativa di Forza Italia e a prima firma di Annagrazia Calabria – ha come relatore l’azzurra Gabriella Giammanco e dovrebbe essere esaminato dall’Aula di Palazzo Madama dal 16 al 19 aprile, come avverte il sito web del Senato.

Si tratta di un ddl che riguarda un tema molto sentito dall’opinione pubblica – pure a causa di sconcertanti fatti che balzano agli onori delle cronache – e su cui è già intervenuto il garante della Privacy, Antonello Soro. Il punto nodale dell’intero testo è infatti l’articolo dedicato all’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture in cui si prestano servizi educativi all’infanzia e attività socio-assistenziali e socio-sanitarie ad anziani e disabili. “Mi pare si stia trovando un buon equilibrio tra i bisogni indiscutibili di garantire la sicurezza dei minori, o comunque dei soggetti particolarmente vulnerabili, e i diritti dei lavoratori e la libertà e la spontaneità del rapporto educativo” ha detto Soro durante un’intervista al Tg1 lo scorso gennaio, quando il ddl aveva già ricevuto il disco verde di Montecitorio.

FORMAZIONE DEL PERSONALE

All’interno del provvedimento un articolo (2) è dedicato a delegare il Governo in materia di formazione del personale dei servizi educativi per l’infanzia, delle scuole dell’infanzia e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità.

Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, l’esecutivo – su proposta del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con i colleghi della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali, della Pubblica amministrazione e dell’Economia e delle finanze – è chiamato a definire le modalità della valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura e le modalità della formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale che opera nelle scuole per l’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili.

LINEE GUIDA SULLE MODALITÀ DI VISITA

Sempre il governo, nella figura del ministro della Salute, di concerto con il responsabile del Lavoro e delle Politiche sociali, deve definire le linee guida sulle modalità di visita nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali in modo da garantire – laddove sia possibile – le visite agli ospiti lungo l’intero arco della giornata.

UTILIZZO SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

Il cuore del provvedimento è l’articolo 4 ovvero quello in cui viene regolamentato l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza in queste strutture. Si stabilisce che non è possibile accedere alle registrazioni di tali sistemi salvo i casi in cui la loro acquisizione, su iniziativa della polizia giudiziaria o del pubblico ministero, sia prova documentale nel procedimento penale.

Le immagini registrate sono comunque criptate e conservate per sei mesi all’interno di un server dedicato e appositamente installato nella struttura con modalità che garantiscano la sicurezza dei dati trattati e la loro protezione da accessi abusivi. Al garante per la Privacy il compito di adottare i provvedimenti e di definire gli adempimenti e le prescrizioni da applicare riguardo alla tutela e al trattamento dei dati personali e alla installazione dei sistemi di videosorveglianza.

Nell’articolo 4 inoltre si stabilisce che questi apparecchi possano essere installati previo accordo collettivo stipulato dalle rappresentanze sindacali aziendali e si vieta l’uso di webcam.

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