L’Aquila: rettrice, “Entro prossimo anno case equivalenti a studenti meritevoli”

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L’AQUILA – Consegnare le prime chiavi ad uno studente universitario meritevole, di un appartamento a cosi calmierati del centro storico dell’Aquila, tra quelli ricostruiti e sicuri sismicamente, parte del patrimonio delle cosiddette “abitazioni equivalenti”, messe finalmente a disposizione all’Università dell’Aquila e al Gran Sasso science institute, da parte del comune dell’Aquila.

L’obiettivo temporale, ambizioso ma alla portata, lo indica la rettrice dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi.
Il passaggio decisivo sarà la messa a punto dello statuto per la cessione del patrimonio edilizio ad una fondazione costituita ad hoc per la gestione, da parte di Università e Gssi, Comune ed eventuali altri soggetti, come , l’Accademia delle Belle Arti e il Conservatorio.

“So che il Comune sta lavorando alla pratica, affinando gli ultimi dettagli e hanno promesso tempi brevi, per concludere il processo, altamente strategica sia per la città che per l’offerta formativa che essa esprime”, assicura la rettrice.

E aggiunge: “sarebbe un importante passo per ripopolare il centro storico, e per lanciare un preciso messaggio: L’Aquila è una città sicura, dove si può venire a vivere e studiare per investire sul proprio futuro”.

Le case equivalenti sono gli appartamenti che gli sfollati dopo il sisma del 6 aprile 2009 hanno deciso di non ricostruire, lasciandone proprietà al comune, intascando il contributo per acquistare un abitazione altrove, anche in altre regioni d’Italia. Una scelta che ha provocato non poche polemiche, ma che ora, dati aggiornati al giugno 2018, fanno si che il Comune abbia a disposizione di 264 appartamenti, di cui 79 agibili e 185 non agibili, in corso di ricostruzione o con lavori ancora da avviare. Altri 280 appartamenti devono essere ancora acquisiti a patrimonio, con difficoltà connesse a beghe e lungaggini burocratiche di varia natura.

Uno di questi appartamenti è stato concesso in comodato d’uso all’Ente nazionale Sordomuti, un’altra al Settore Politiche sociali e Cultura del Comune per l’Equipe territoriale per le adozioni e l’affidamento familiare, altre sono state concesse per le finalità della permuta. 

Un numero di appartamenti ancora da stabilire, appunto, nelle ferme intenzioni del Comune, sarà dato nella disponibilità della Fondazione Università-Gssi-Comune.

“Per il nostro ateneo, e lo stesso discorso riguarda il Gssi, è importante proporsi come sistema completo ed attrattivo che mette insieme l’offerta formativa ma anche la città”

Inverardi conferma che gli appartamenti, a costi calmierati, saranno ad appannaggio di studenti meritevoli, in termini di rendimento universitario e andranno così ad “integrare l’offerta di abitazioni dell’ Azienda per il diritto agli studi universitari, che riguarda gli studenti a basso reddito”.

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