Cresce il welfare in Umbria, anche grazie all’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Ne parla Buone Notizie, il supplemento gratuito del Corriere della Sera che fornisce uno sguardo positivo sul mondo per dare energia all’impresa del bene. Da un ex carcere trasformato in spazio di coworking e incubatore d’impresa a Gualdo Tadino a una rete di musei che parte da Perugia e viene ripensata con attenzione speciale ai disabili, dalle videoguide in lingua dei segni ai libri in Braille, c’è anche un deposito bagagli e un noleggio bici gestito da persone con disagio psichico alla stazione di Assisi.
Sono queste alcune delle (tante) attività comprese nei sette progetti di welfare comunitario che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha appena finito di selezionare con il bando «Per un Welfare di comunità» e che ora sosterrà con un budget complessivo di 2 milioni di euro: l’importo più alto che la Fondazione abbia mai destinato a un singolo bando.
Come ricorda il presidente Giampiero Bianconi il proposito iniziale è stato quello di stimolare il coinvolgimento della comunità associazioni, istituzioni, Terzo settore ma anche imprese, così come semplici cittadini – rispetto all’impegno per la soluzione dei problemi. E anche solo la partecipazione al bando che aumenta il welfare in Umbria – sempre secondo Buone Notizie – è stata un successo. I progetti presentati sono stati 25, le richieste hanno superato i 7 milioni e mezzo.
I sette vincitori coprono un ventaglio di settori ampio. C’è per esempio un intero Villaggio Educante per “Una scuola da Fuoriclasse”, ideato da Abbazia Giovane Montemorcino Ansp con il titolo “Duc in altum” vale a dire “Prendi il largo”. Si tratta di un percorso educativo in rete con la scuola ma fuori dall’ambiente scolastico, rivolto da un lato a 15-18enni in situazioni di disagio e non già in carico ai servizi sociali, in collaborazione con il Tribunale dei Minori; dall’altro a 11-14enni, per creare o potenziare azioni educative extrascolastiche insieme con docenti e famiglie. Cinque invece saranno i musei coinvolti nel progetto Musae per l’uso sociale e l’accessibilità come contrasto all’emarginazione: Galleria nazionale dell’Umbria, Palazzo della Penna e Palazzo Baldeschi al Corso a Perugia, Museo Regionale della Ceramica di Deruta e Parco delle Sculture di Brufa.
E i percorsi culturali del welfare in Umbria fatto dalla Fondazione continuano al Trasimeno con il coinvolgimento di giovani con disagio cognitivo in attività pratiche all’interno dei Musei etnoantropologici del territorio, da quello della pesca di Magione a quello del vetro di Piegaro, a quelli delle barche, del ricamo e merletto, della memoria. “Futuro nel verde” è invece il progetto della cooperativa sociale Perusia per l’inserimento delle persone fragili e degli stranieri nella società e nel mondo lavorativo, dallo sportello di ascolto all’Orto Botanico dell’abbazia di San Pietro perla coltivazione di erbe medicinali antiche.
E se il parco senza barriere (in tutti i sensi) di Marsciano nasce con finalità esplicite di aiuto è infine una idea di opportunità lavorativa a muovere l’Associazione di Promozione Sociale Vi.Va nell’iniziativa in partenza ad Assisi. In questo caso, c’è l’idea di abbattere attraverso il lavoro il muro abili-disabili e trasformare la stazione da luogo di semplice transito a punto di aggregazione. Per residenti, turisti, o chiunque approdi in treno alla città di Francesco.